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Abusa della figlia di 10 anni, manager a processo: è già in carcere per aver ucciso la moglie in casa

Il manager Jaime Diaz è accusato di aver abusato sessualmente della figlia quando lei aveva ancora 10 anni. La ragazzina si è tolta la vita lo scorso dicembre. Il 43enne si trova già in carcere per aver ucciso la moglie, Silvia Guzman, e tentato di strangolare un altro figlio.
A cura di Enrico Spaccini
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Jaime Moises Rodriguez Diaz, già condannato a 27 anni di reclusione per l'omicidio volontario aggravato di sua moglie e il tentato omicidio del figlio 18enne, ora è accusato anche di aver abusato sessualmente di un'altra figlia quando lei aveva appena 10 anni. Le indagini coordinate dall'aggiunto Letizia Mannella e dal pm Giovanni Tarzia si sono concluse con la richiesta di rinvio a giudizio per il 43enne di origini messicane. Lo scorso 8 novembre, la ragazzina ormai 15enne presunta vittima di violenze sessuali si è tolta la vita.

Gli abusi e i maltrattamenti nei confronti dei figli

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, Diaz avrebbe abusato della figlia tra il 2017 e il 2021 quando si trovavano ancora in Messico. Quando il 43enne, che lavorava come manager per una multinazionale, è stato arrestato per l'omicidio della moglie 48enne, i tre figli della coppia lo avevano descritto come un uomo "violento e pericoloso".

Diaz, secondo quanto ricostruito, li maltrattava anche quando ancora vivevano in Sudamerica. A subire le sue violenze, sarebbe stata proprio la ragazzina che pochi mesi fa si è tolta la vita.

L'omicidio della moglie e il tentato strangolamento del figlio 18enne

Il 19 giugno del 2021 Diaz uccise la moglie, Silvia Susana Villegas Guzman, nella loro abitazione ad Arese (nella Città Metropolitana di Milano) e tentò di strangolare il figlio 18enne con una cintura di nylon.

Per lui, il pm Tarzia aveva chiesto l'ergastolo e sei mesi di isolamento diurno. Il 15 novembre scorso, però, i giudici della Corte d'Assise di Milano lo condannarono a 27 anni di reclusione. Ora per l'ex manager si prospetta un nuovo processo. L'accusa, questa volta, è di violenza sessuale aggravata in quanto avrebbe abusato della figlia quando lei "non aveva compiuto ancora gli anni 14".

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