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Abolita la pagella di metà anno: al primo quadrimestre in un liceo di Milano non ci sarà nessuna valutazione

Il liceo scientifico Bottoni di Milano sperimenterà l’abolizione della pagella di fine primo quadrimestre. Per la preside, con l’iniziativa gli studenti “impareranno a organizzarsi meglio e anche a evitare ‘furbate’, come quella di recuperare nel secondo quadrimestre tutte le materie rimaste indietro”. In una classe, nei prossimi mesi, si sperimenterà anche il voto in giudizio anziché in numero.
A cura di Sara Tirrito
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Immagine di repertorio
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Al liceo scientifico Bottoni di Milano non ci sarà più la pagella di fine primo quadrimestre. La valutazione sarà unica e avverrà alla fine dell'anno scolastico. Ogni due mesi, i docenti si confronteranno con genitori e alunni per parlare dell'andamento scolastico.

L'iniziativa fa parte di un progetto di sperimentazione avviato in altre scuola d'Italia ed è volto a stimolare uno studio più disteso e costante negli studenti. Nell'ambito di una ricerca condotta dall'Università Milano Bicocca, la stessa scuola sperimenterà il voto in giudizio anziché in numeri.

Il voto unico anziché la pagella a fine quadrimestre

Pioniera a Milano sarà la scuola superiore Bottoni, un liceo scientifico che si trova in via Mac Mahon. La preside, Giovanna Mezzatesta, ha deciso di avviare la sperimentazione insieme ad altri colleghi sparsi in tutta Italia e che hanno aderito all'iniziativa.

Intervistata dal Corriere della sera, Mezzatesta ha spiegato di avere abolito la pagella "perché così i ragazzi avranno più tempo per studiare in modo approfondito e più rilassato". Per la preside, le valutazioni a metà anno costringono gli studenti a studiare appositamente ed esclusivamente per le verifiche, tralasciando di essere costanti.

Per la direttrice scolastica, con l'iniziativa, gli adolescenti "impareranno a organizzarsi meglio e anche a evitare ‘furbate‘, come quella di studiare poco e niente nel primo quadrimestre e recuperare tutte le materie rimaste indietro nel secondo".

Accolta tra pareri contrastanti da genitori e docenti, la cancellazione della pagella potrebbe tornare utile soprattutto ai docenti che hanno poche ore, che quindi avranno più tempo per esprimere valutazioni sulle loro materie.

Il voto in giudizio anziché in numero

Oltre alla pressione delle interrogazioni, secondo la preside, gli studenti vivono con ansia il voto, che rischia di avere più peso del percorso di studi. "Controllano la media dei voti, come se fosse l'unica cosa importante" – dice la direttrice.

Per evitare di dare troppo peso alle valutazioni, la preside ha chiesto in passato di eliminare la media automatica dal registro elettronico, perché "non ha significato", ma non le è stato concesso.

Nei prossimi mesi, come parte di un progetto condotto dall'Università degli studi di Milano Bicocca, la stessa scuola sperimenterà in una classe l'espressione del voto in giudizi anziché in numeri nelle verifiche e nelle interrogazioni. "Non li sostituiremo con giudizi prefabbricati come ‘ottimo' o ‘gravemente in sufficiente' – spiega la preside – ma con giudizi che saranno una sorta di accompagnamento formativo al miglioramento".

Per Mezzatesta, l'innovazione consiste proprio nel fatto che il voto aiuterà lo studente a crescere senza assegnargli soltanto un giudizio: "Non si valuta il prodotto, ovvero il compito in classe – spiega – ma il processo di apprendimento che l'alunno sta seguendo, indicando se ci sono lacune o elementi da rinforzare".

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