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A processo Sara Cosenza, la “eye trainer” che promette di migliorare la vista senza lenti e occhiali

Gli oculisti iscritti alla Società Oftalmologica Italiana hanno denunciato Sara Cosenza, 28 anni, fondatrice di un metodo “olistico” per guarire da patologie che colpiscono la vista. Il programma prevede allenamento dei muscoli facciali, impacchi sugli occhi, “bagni di sole e di buio”, respirazione.
A cura di Francesca Del Boca
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Sara Cosenza (saracosenza.com)
Sara Cosenza (saracosenza.com)

Andrà a processo Sara Cosenza, "eye trainer" che da tempo assicura di riuscire a migliorare la vista di chi si rivolge a lei senza bisogno di chirurgia, lenti e occhiali.

Un metodo che è stato messo in discussione dalla Soi (Società oftalmologica italiana) a fronte delle decine di segnalazioni di truffa da parte degli utenti. Così, con Fondazione Insieme per la vista, gli oculisti hanno presentato denuncia nei confronti della donna, 28 anni, per il reato di esercizio abusivo della professione medica (articolo 348 Codice penale), alla quale è seguito un decreto di citazione a giudizio firmato dal pm di Bergamo Raffaella Latorraca.

"Non ho mai detto di essere un medico. È come se un personal trainer venisse accusato di esercizio della professione medica perché aiuta le persone a lavorare sul proprio corpo”, si è giustificata intanto Cosenza, residente a Cenate Sotto (Bergamo), che da anni ha brevettato il suo metodo Luce (Libertà Unione Cambiamento Efficienza). Un programma con "approccio olistico e innovativo" per chi è affetto da miopia, astigmatismo, ipermetropia, presbiopia, glaucoma e mosche volanti che consiste tra le altre cose nell'allenamento dei muscoli facciali, "bagni di sole" o di "buio", impacchi sugli occhi, alimentazione e respirazione per "portare chiarezza fuori e dentro di sé". Il tutto attraverso un percorso interamente online, dopo essersi affiliati a una vera e propria comunità di "50mila persone".

Sul sito, garantisce Cosenza, i clienti guariti dai problemi di vista sarebbero del resto già centinaia. "Non c’è alcun fondamento scientifico nei consigli dispensati", mette in guardia però oggi il presidente della Società oftalmologica italiana Matteo Piovella, che a La Repubblica ha dichiarato: "È pericoloso indurre le persone a rinunciare alla cura delle patologie dell’occhio convincendoli ad affidarsi a simili pratiche". Ma non solo. "Sono sorti seri dubbi anche in tema di violazioni di natura tributaria e fiscale. Le nuove denunce hanno segnalato rapporti patrimoniali che avvengono esclusivamente con realtà sociali collocate in Paesi stranieri".

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