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A processo i due ventenni accusati dell’omicidio di Andrea Bossi, accoltellato al collo: “Ucciso per 2mila euro”

Andranno di fronte alla corte d’Assise di Busto Arsizio Douglas Carolo e Michele Caglioni, i due ventenni accusati di aver ucciso Andrea Bossi. I due imputati dovranno rispondere dell’accusa di omicidio volontario pluriaggravato. Per loro niente rito abbreviato.
A cura di Giulia Ghirardi
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Douglas Carolo (a sinistra), Andrea Bossi (al centro) e Michele Caglioni (a destra)- foto da Instagram
Douglas Carolo (a sinistra), Andrea Bossi (al centro) e Michele Caglioni (a destra)- foto da Instagram

Ucciso per duemila euro. Andranno di fronte alla corte d’Assise di Busto Arsizio Douglas Carolo e Michele Caglioni, i due ventenni accusati di aver ucciso con una coltellata Andrea Bossi in un appartamento di Cairate, in provincia di Varese, il 27 gennaio 2024.

All'esito dell'udienza svoltasi alla presenza del pm e dei difensori degli imputati, il giudice dell'udienza preliminare Stefano Colombo ha ritenuto sussistere tutti i presupposti per disporre il rinvio a giudizio dei due imputati che dovranno adesso difendersi, in sede dibattimentale, dall'accusa dall'accusa di omicidio volontario pluriaggravato.

Nell’udienza il Gup di Busto Arsizio avrebbe infatti rigettato le eccezioni presentate dai difensori dei due imputati, fra cui anche la richiesta di accesso al rito abbreviato che avrebbe permesso di accedere ad uno sconto di pena di un terzo in caso di condanna. Ora la palla passa alla corte d’Assise sempre di Busto Arsizio composta da due giudici togati e sei popolari che si riunirà per la prima udienza prevista per il prossimo 18 marzo.

L'omicidio di Andrea Bossi: che cosa è successo

Secondo quanto emerso dalle indagini, si tratterebbe di un omicidio dal movente meramente economico, pianificato per derubare il 26enne dei gioielli d'oro, delle carte di credito e del bancomat. Come successivamente dichiarato dalla fidanzata di Michele Caglioni, sembra che i due, in realtà, avrebbero meditando già da giorni di torturare Andrea Bossi affinché fornisse i codici del bancomat e indicasse loro i nascondigli dove custodiva contanti e beni preziosi, per poi rinchiuderlo in macchina e dagli fuoco in un campo.

Il piano ordito dai due ventenni sembra avesse infatti l'obiettivo di far sparire il 26enne dopo mesi di sfruttamento da parte di Douglas Carolo che, in cambio di piccole prestazioni sessuali, si faceva regalare denaro, cellulari, oggetti costosi: "Era il mio bancomat", avrebbe dichiarato in seguito.

Alla fine, però, il piano non andò in porto. L’omicidio avvenne dopo una discussione nella notte tra il 26 e il 27 gennaio 2024 nell’appartamento della vittima in un condominio della periferia di Cairate, in provincia di Varese. Secondo le testimonianze, i vicini di casa sentirono un forte trambusto provenire dall'appartamento di Bossi, poi soltanto il silenzio, rotto dall’abbaiare del cane rimasto chiuso fuori sul balcone. Il 26enne morì dissanguato, ucciso con un solo fendente alla gola.

Le testimonianze e gli elementi emersi nel corso delle indagini hanno, dunque, portato il pubblico ministero Francesca Parola ha considerare il movente dell’omicidio la necessità di pagare un debito di duemila euro. Nello specifico tale somma di denaro sarebbe infatti servita a Douglas Carolo per rimediare a una truffa telefonica che gli aveva causato il blocco del conto corrente.

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