A Milano un corteo pro separatisti del Donbass: “Putin ci protegge, dalla parte dei ribelli”
Non solo il classico corteo del 25 aprile per festeggiare la Liberazione in Italia dal nazifascismo, ma anche uno a supporto del Donbass e della guerra voluta da Vladimir Putin in Ucraina. A Milano un "controcorteo" ha sfilato per le vie del centro per gridare il proprio sostegno alla Russia nell'offensiva bellica.
A Milano corteo pro guerra in Ucraina: Solidarietà al popolo del Donbass
Tante le bandiere della Repubblica di Donetsk, la cui presenza è commentata così da alcuni manifestanti: "Diciamo che non siamo innamorati né di Putin né dell'Ucraina, però sappiamo che questo conflitto è iniziato otto anni fa con un'aggressione da parte del governo ucraino nella regione del Donbass". Sollecitati sul fatto che oggi si festeggiasse la Liberazione e sulla loro corrente posizione, a sostegno degli aggressori, i manifestanti hanno detto che "le similitudini con la Resistenza Italiana non ci sono. I primi che sono stati aggrediti sono cittadini delle Repubbliche del Donbass. C'è poi da dire che non sempre gli aggrediti hanno ragione". Un altro manifestante ha detto di "sostenere la Russia" perché "come noi siamo stati liberati con un movimento di resistenza, il Donbass sta subendo una guerra etnica e di sterminio contro la popolazione russofona da otto anni e adesso la Russia, anche per altre ragioni, la sta liberando". E i bombardamenti su Kiev? Cosa c'entrano? Il manifestante risponde parlando dell'esercito ucraino che "bombarda Donetsk e Lugansk da otto anni, se non c'è un cambio di regime in Ucraina non può esserci una liberazione del popolo del Donbass".
Un manifestante: Potessi, combatterei con i separatisti
Infine, un altro manifestante dice che "la Resistenza la facciamo noi, la fanno gli ucraini che combattono contro il battaglione Azov e la nazificazione dell'Ucraina, noi la vediamo così. I resistenti veri – ha aggiunto – siamo noi". Il manifestante ha poi detto di "non essere filo Putin" ma "Putin ci difende e lo accettiamo". Infine, ha concluso dicendo che "se dipendesse da me, andrei a combattere con i separatisti del Donbass".