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A Milano riapre il centro per migranti di via Corelli: “Sarà un carcere temporaneo per stranieri”

Riapre il centro per il rimpatrio (ex Cie) di via Corelli a Milano, una delle prime strutture di questo tipo realizzate in Italia. Finito sotto accusa per i tempi indefiniti di detenzione, senza tutele e in condizioni durissime, nel 2014 era stato trasformato in luogo di accoglienza per i profughi. Ora torna alla sua antica funzione. “In via Corelli sta per nascere un carcere temporaneo per stranieri”, ha commentato l’ex assessore milanese Pierfrancesco Majorino.
A cura di Simone Gorla
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Militari di guardia nel Cpr di via Corelli (foto LaPresse)
Militari di guardia nel Cpr di via Corelli (foto LaPresse)

Riapre a Milano il centro per il rimpatrio (ex Cie) di via Corelli. Da oggi torna operativa (ma è ancora vuota per il momento) una delle prime strutture adibite alla detenzione amministrativa in Italia, come centro per l'identificazione e l'espulsione. Per anni sotto accusa perché ritenuto un lager dove i migranti venivano detenuti illegalmente per tempi lunghissimi, il centro nell'autunno del 2014 era stato trasformato, dopo alcuni mesi di chiusura, in luogo di accoglienza per le famiglie di rifugiati, in gran parte siriani, che in quel periodo affollavano la città.

A Milano riapre il Cpr di via Corelli

Nell'estate del 2018 una delle prima decisioni prese da Matteo Salvini come ministro dell'Interno era stata quella di riportare il centro a svolgere le sue antiche funzioni: centro detentivo per migranti in attesa di essere rimpatriati. La riapertura dopo i lavori di ammodernamento era prevista per lo scorso mese di marzo, ma l'emergenza sanitaria ha dilatato i tempi. Ora i cancelli della struttura all'estrema periferia est del capoluogo lombardo tornano aperti. Per il momento ci sono solo poliziotti e militari e presidiare, ma presto saranno portati i migranti irregolari in attesa del rimpatrio. La gestione del centro è affidata alla cooperativa Versoprobo di Vercelli, che ha vinto la gara d'appalto della prefettura. I posti letto previsti sono 140.

Majorino: Sta per nascere un carcere temporaneo per stranieri

Contro la decisione di riportare al passato il centro di via Corelli si è sempre schierato l'ex assessore milanese, ora europarlamentare, Pierfrancesco Majorino: "In via Corelli, è bene dirselo, sta per nascere un carcere temporaneo per stranieri", ha commentato l'esponente dem. "Alcuni di loro staranno lì mesi e verranno rimpatriati. Altri staranno lì mesi e poi si scoprirà che non dovevano nemmeno entrare tra quelle mura. È la storia di tutti questi anni. Penso che invece che andare dietro a quella storia (molto popolare tra i cittadini ma l'argomento non mi basta) si dovrebbe avere più coraggio".

"Silenzio assoluto del sindaco Beppe Sala"

La rete Mai più lager-No Cpr ha convocato una manifestazione di protesta per il prossimo 2 ottobre alle 18.30 davanti alla Prefettura di Milano. Gli attivisti che da due anni si oppongono alla riapertura protestano contro quella che definiscono "una piccola Guantanamo di Milano" aperta "nel silenzio assoluto della Giunta Milano e del sindaco Beppe Sala". La Milano senza muri "vedrà così quello altissimo e invalicabile del Cpr dietro il quale cessano anche i diritti più elementari", ricorda la rete di associazioni, "nemmeno a chi ha commesso i peggiori reati sono riservate condizioni di detenzione così dure. Nel centro di via Corelli saranno rinchiuse persone che non hanno un documento in regola e non hanno commesso reati".

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