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A Milano preoccupa ancora il farmaco dei terroristi dell’Isis: cos’è la droga del combattente

Continuano le segnalazioni dei farmacisti sulle vendite di farmaci a base di tramadolo. Antidolorifico oppiaceo, è usato anche come sostanza stupefacente. A Fanpage.it la dottoressa Annarosa Racca spiega come si sia sviluppata una certa consapevolezza sul tema e che le ricette elettroniche hanno posto un freno alle contraffazioni.
A cura di Enrico Spaccini
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Foto di repertorio
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Negli ultimi mesi, diverse farmacie milanesi avrebbero segnalato un'anomala richiesta di farmaci a base di tramadolo. Si tratta di un antidolorifico oppiaceo che agisce a livello del sistema nervoso centrale e che può essere venduto solo su prescrizione medica. Tuttavia, visti i suoi effetti euforici, il tramadolo era diventato famoso già alcuni anni fa con il nome di "droga del combattente", quando si scoprì che veniva assunta come sostanza stupefacente dai miliziani dell'Isis. Oggi, si torna a parlare di un possibile business illegale nel territorio milanese anche se, come assicura a Fanpage.it la presidente dell'associazione provinciale Federfarma di Milano e Lodi Annarosa Racca, "i farmacisti conoscono questo fenomeno e ci stanno particolarmente attenti".

"I farmacisti conoscono il pericolo"

Come riportato da Il Giorno, alcune farmacie avrebbero già segnalato casi di ricette contraffatte e di minacce nei confronti di medici di medicina generale, costretti con la violenza a prescrivere tramadolo. Inoltre, è già stato riscontrato un giro di spaccio di pasticche con questa sostanza nei boschi del Varesotto. "Fino a poco fa la richiesta era di oltre un centinaio di scatole al mese", ha raccontato un farmacista di Lorenteggio, "ora ci limitiamo a dispensarlo solo se prescritto da medici di nostra conoscenza che garantiscono l'uso medico".

La presidente dell'associazione provinciale della Federazione nazionale dei titolari di farmacia italiani di Milano e Lodi ha, tuttavia, evidenziato come "con le ricette elettroniche, quelle contraffatte ormai sono molte di meno rispetto a qualche anno fa". Secondo la dottoressa Racca, infatti, la vendita di farmaci a base di tramadolo destinata a usi non medici sarebbe "in diminuzione rispetto al passato, i farmacisti conoscono il pericolo e ormai non basta più rubare il ricettario del medico per potersi prescrivere da soli le medicine".

Cos'è la "droga del combattente"

L'Agenzia del farmaco spiega che il tramadolo è una sostanza capace di ridurre il dolore agendo su cellule nervose specifiche del midollo spinale e del cervello. I farmaci con questa sostanza vengono usati per il trattamento del dolore da moderato a grave, ma l'abuso o l'uso non medico può portare a gravi effetti collaterali. Ad esempio, convulsioni, la sindrome serotoninergica che porta ansia, agitazione psicomotoria, irrequietezza, fino ad allucinazioni da delirio, crisi epilettiche e, ovviamente, reazioni allergiche.

Sarebbe molto ricercata per i suoi effetti euforici e antifatica. È in grado anche di migliorare le prestazioni sessuali, oltre che quelle lavorative. Visto anche il suo costo abbordabile, era usato fino a pochi anni fa anche fra i braccianti clandestini che lavoravano come raccoglitori nei campi nel sud Italia per lenire la fatica.

Nel maggio del 2017, quasi 40 tonnellate di compresse di Captagon, contenente appunto tramadolo, vennero sequestrate dalla guardia di finanza al porto di Genova. Il carico era diretto alla città di Tobruk, in Libia, dove sarebbe andato a rinvigorire i miliziani locali dell'Isis. Da qui, il soprannome "droga del combattente".

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