A Milano gli studenti del Liceo Manzoni occupano la scuola
Gli studenti del liceo classico Manzoni di Milano hanno occupato la scuola: i ragazzi, attraverso questa protesta, vogliono manifestare il loro dissenso nei confronti delle politiche del governo in ambito scolastico – e in particolare contro quelle attuate in questi due anni di pandemia – e contro il clima interno alla scuola. Per quest'ultimo punto, fanno riferimento all'assenza di dialogo con i professori e la dirigenza.
L'assemblea indetta nel cortile del liceo
Il liceo Manzoni è tra le scuole che ha ripreso l'attività scolastica venerdì scorso. Al terzo giorno di lezioni, gli studenti hanno deciso di occuparla. Tutti si sono presentati a lezione alle 8 per poi radunarsi nel cortile interno dell'edificio di via Orazio per un'assemblea. Già il 7 gennaio era stata indetta un'altra assemblea. Su Instagram, in quell'occasione, il collettivo Manzoni aveva scritto: Da quasi due anni assistiamo a decisioni folli in ambito di istruzione, prese da soggetti politici che hanno dimostrato a più riprese la loro inadeguatezza. La scuola è stata strumentalizzata e abbandonata in quanto capro espiatorio da sacrificare sull'altare del profitto".
L'occupazione della scuola a gennaio scorso
Non è la prima volta che gli studenti occupano l'istituto: già a gennaio scorso, i ragazzi avevano passato la notte del 12 gennaio all'interno dell'edificio che era stato chiuso per il lockdown. Approfittando del fatto che la scuola fosse aperta per i docenti, sono riusciti a entrare nella struttura. All'epoca i ragazzi avevano protestato, rispettando le distanze di sicurezza, contro la didattica a distanza.
Altri dodici istituti superiori in protesta
Altri dodici istituti superiori della provincia di Milano hanno protestato contro la riapertura delle scuole. In un comunicato stampa, l'Unione degli studenti della Lombardia ha scritto che: "Visto che la scuola non è stata messa in sicurezza, gli studenti sono disposti a fare qualche settimana di Dad a patto che si stanzino fondi adeguati e si prendano provvedimenti urgenti". I vari rappresentanti d'Istituto hanno chiesto agli studenti di rimanere a casa e non presentarsi a scuola, mentre loro sono scesi in piazza "per lottare e rivendicare il nostro diritto allo studio che da ben due anni viene ignorato".