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A Milano è stata trovata un’intesa per le case destinate alle persone fragili e sgomberate

È stata conclusa un’intesa tra il Comune di Milano e Aler per le case destinate alle persone fragili e sgomberate. Per il progetto sono stati chiesti 980mila euro. Saranno individuate 10 alloggi per ogni Ente. Inoltre le famiglie sgomberate potranno rimanere nelle strutture fino a un massimo di cinque anni.
A cura di Ilaria Quattrone
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È stata trovata un'intesa tra il Comune e Aler Milano per le case per le persone fragili e sgomberate. Il protocollo si pone l'obiettivo di individuare delle strutture per famiglie in stato di necessità con minori o personale con disabilità o che occupano case popolari senza averne titolo e sono quindi soggette a procedure di sgombero.

Le regole base dell'intesa

In una nota stampa del Comune di Milano, vengono fissate le regole base dell'intesa: sia il comune che Aler dovranno trovare degli alloggi – dieci per ogni ente – che dovranno consentire a due famiglie di poterci vivere. L'Amministrazione darà precedenza alle case che potranno dar la possibilità di costruire dei piccoli hub con servizi igienici e cucina da condividere e delle stanze da letto riservate poi a ciascuna famiglia. L'obiettivo è quello di dar vita a delle strutture che somiglino agli alloggi di viale Ortles.

Richiesti 980mila euro

Per questo progetto sono stati richiesti 980mila euro. Per le famiglie sgomberate sarà possibile rimanere nelle strutture fino a un massimo di cinque anni. Il Comune poi procederà a trovare anche degli enti che accompagneranno le famiglie verso il superamento della loro condizione iniziale. Ogni famiglia poi dovrà contribuire alle spese in base alle loro possibilità. I primi ospiti saranno individuati tra gli occupati degli alloggi del quartiere Lorenteggio:

"Il protocollo seguito dalla Prefettura e le risorse ministeriali ci aiutano a procedere – afferma l'assessore comunale alle Politiche sociali e abitative Gabriele Rabaiotti – su una linea già sperimentata con successo in questi anni che ha visto la collaborazione tra Comune, Aler, Forze dell’Ordine e che ci ha permesso di accompagnare le situazioni di maggiore difficoltà sociale e di tutelarle".

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