A Milano distrutta la targa per Fausto e Iaio, i due ragazzi uccisi dai fascisti nel 1978
La targa che intitola i giardini di piazza Durante a Fausto e Iaio, i due ragazzi uccisi dai fascisti il 18 marzo del 1978, è stata distrutta da operai del Comune di Milano che, accidentalmente, l'avrebbero colpita nel mentre delle loro operazioni. Il rinvenimento della lapide in frantumi è avvenuto nel pomeriggio di oggi, giovedì 14 gennaio. Il Comune ha subito comunicato che provvederà a sostituirla.
Distrutta la targa per Fausto e Iaio a Milano
Fausto Tinelli e Lorenzo "Iaio" Iannucci erano due ragazzi di appena 18 anni, entrambi frequentatori del centro sociale Leoncavallo, assassinati brutalmente con otto colpi di pistola in via Mancinelli 8 a Milano il 18 marzo del '78. A rivendicare l'omicidio, qualche giorno più tardi, furono estremisti di destra. La targa a loro intitolata è stata inaugurata il 18 marzo del 2012, a 34 anni dal delitto.
Secondo quanto avevano ricostruito le indagini dell'epoca, Fausto e Iaio sono morti dopo essere stati fermati da alcune persone all'altezza del cancello di ferro della Sir James Henderson School di Milano. Qui, dopo uno scambio di battute, sono stati raggiunti dai colpi di pistola esplosi dalle tre persone che li avevano bloccati, che successivamente si sono date alla fuga. Lorenzo Iannucci morì sul colpo, mentre Fausto Tinelli riuscì a resistere fino all'arrivo dell'ambulanza. I sanitari però non riuscirono a salvargli la vita.
La segnalazione è arrivata questo pomeriggio. Sul posto è stata inviata la Digos che in poco tempo avrebbe ricostruito l'accaduto. Nessun atto politico, bensì un errore umano a cui presto verrà posto rimedio. Nel marzo 2018 un'altra targa commemorativa in via Mancinelli era stata imbrattata con una svastica, un'offesa e la firma ‘Militia'.
"Va ripristinata al più presto perché è parte fondante della storia collettiva della città", è il commento della consigliere comunale Anita Pirovano. "Laddove si trattasse di un gesto deliberato significherebbe violare la memoria di 2 ragazzi uccisi dai fascisti, un’offesa grave", aveva scritto la Pirovano.