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A Milano boom di furti di batterie da scooter elettrici: oltre 700 in due anni

Tra il 2020 e il 2021 sono state rubate oltre settecento batterie elettriche a Milano: danni ingenti alla società Cityscoot che opera a Milano.
A cura di Ilaria Quattrone
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Tra il 2020 e il 2021 sono state rubate oltre settecento batterie elettriche: a scoprirlo è un'inchiesta della Procura di Milano che ha permesso di smantellare una associazione per delinquere responsabile di furto, ricettazione e riciclaggio di pacchi di batterie necessari per alimentare gli scooter elettrici. A subire questo ingente danno è la Società Cityscoot Italia. In totale sono state arrestate dodici persone.

Nel 2019 commessi solo 17 furti

Oltre gli arresti, sono state eseguite perquisizioni personali e in casa di altri indagati e uomini considerati coinvolti nei furti. Dalle indagini è emerso che, nel solo 2020, sono state rubate 334 pacchi di batterie che erano in dotazione agli scooter della società e che si trovavano soprattutto nella zona sud-ovest della città. Un aumento sostanziale considerato che nel 2019 ne erano stati commessi 17. In base a quanto ricostruito dagli inquirenti, tra il 2020 e il 2021, sono stati circa settecento i furti commessi. A questi si aggiungono quelli che non sono andati a buon fine.

L'appello: Rivolgetevi ai rivenditori ufficiali

I presunti responsabili, oltre a rubare le batterie, le stoccavano in un luogo sicuro e poi le spedivano in diverse province d'Italia a ricettatori in tutta Italia. Questi sarebbero stati titolari di attività commerciali specializzati soprattutto nel settore dei veicoli elettrici. Dalla rivendita avrebbero poi ottenuto un importante ritorno economico. Le batterie sequestrate sono state poi restituite alla società. L'aumento di questa tipologia di furti, potrebbe essere dovuto al fatto che l'acquisto da rivenditori non ufficiali comporta costi minori. Un costo che però comporta dei rischi sia dal punto di vista della salute che da quello legale. "Sicuramente il modo migliore per poter combattere questo tipo di mercato illegale è rivolgersi ai rivenditori ufficiali", è l'appello lanciato, tramite Fanpage.it, dalla Questura.

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