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A che punto sono le indagini sulla morte di Angelo Zanin e Dario Beria, gli operai morti al golf club

Secondo le prime ricostruzioni dell’incidente mortale a Noverasco (Milano), la gru dalla quale si è sganciato il cestello sarebbe stata da poco sottoposta ai tagliandi di routine: l’ispezione è stata condotta nel modo corretto, oppure ci sono state delle mancanze?
A cura di Francesca Del Boca
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Angelo Zanin (Facebook)
Angelo Zanin (Facebook)

Stavano lavorando in tre alla potatura di un grande pioppo al golf club Le Rovedine in via Karl Marx, a Noverasco di Opera (Milano). Angelo Zanin, 51 anni, e Dario Beria, 69 anni, sono morti così: il cestello della gru che stavano usando ha ceduto, ed è precipitato al suolo da un'altezza di almeno 20 metri.

I due sono deceduti sul colpo, mentre il collega 21enne Claudio G. si trova ancora ricoverato all'ospedale Niguarda, in coma farmacologico.

Le indagini sulla morte dei due operai

Proseguono nel frattempo le indagini per appurare le cause del doppio incidente mortale sul lavoro. Toccherà a un consulente tecnico, verosimilmente un ingegnere dei materiali, spiegare i motivi della rottura del cestello: secondo le prime ricostruzioni, intanto, la gru dalla quale si è sganciato il cestello sarebbe da poco stata sottoposta ai tagliandi di routine.

Come è potuto accadere? L'ispezione è stata condotta nel modo corretto, oppure ci sono state delle mancanze? Il punto, insomma, sta tutto nel recente collaudo della gru. Nei prossimi giorni, inoltre, è prevista anche l'autopsia sui corpi delle due vittime. 

La dinamica dell'incidente

La causa delle morti, in realtà, è già purtroppo cristallina. Secondo le immagini acquisite dalle telecamere, tutti e tre i lavoratori erano all'interno del cestello al momento dell'incidente: il primo a essere sbalzato fuori, al momento del guasto, è stato il 69enne, l'unico non imbracato Mentre gli altri due vivaisti, attaccati alla fune salvavita, sono rimasti agganciati al cestello che li ha poi schiacciati nella terribile caduta.

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