A che punto sono le indagini della Procura di Milano sul caso Chiara Ferragni
Nella giornata di ieri, sabato 6 gennaio, il quotidiano La Verità ha rivelato che sul tavolo degli investigatori sarebbe arrivata anche la bambola di Chiara Ferragni (Trudi – Limited Edition), i cui profitti – come aveva scritto l'imprenditrice digitale sui suoi canali social – sarebbero andati a "Stomp out bullying, un’organizzazione no profit per combattere contro il cyberbullismo, un argomento molto vicino al mio cuore".
Il caso si potrebbe quindi aggiungere a quello sul pandoro Pink Christmas della Balocco e a quello delle uova di Pasqua prodotte da Dolci Preziosi. Sembrerebbe che l'intenzione degli inquirenti sia di vagliare tutti i contratti in cui spunta la parola beneficenza.
Attesi gli esiti delle analisi delle carte dell'Antitrust
Sulla base di quanto riportato dall'agenzia di stampa Ansa, il procuratore aggiunto di Milano Eugenio Fusco è in attesa degli esiti iniziali delle analisi delle carte raccolte dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza dall'Antitrust che ha poi multato l'influencer e l'azienda Balocco per il caso pandoro.
I risultati dovrebbero arrivare la prossima settimana. Domani, lunedì 8 gennaio, si terrà un incontro tra il pubblico ministero e gli investigatori per fare un punto sulla situazione. In particolare modo, si dovrebbe discutere su che tipo di reato contestare – è possibile che si decida per la frode in commercio – e se effettuare iscrizioni nel registro degli indagati.
La difesa della società di Ferragni sulla bambola Trudi
Una volta fatto il punto su questo caso, si potrebbe passare alle uova e alla bambola Trudi. Su quest'ultimo, la società Tbs crew Srl controllata da Chiara Ferragni ha precisato: "I ricavi derivanti dalle vendite di tale bambola avvenute tramite l'e-commerce The Blonde Salad, al netto delle commissioni di vendita pagate da Tbs al provider esterno che gestiva la piattaforma, sono stati donati all'associazione Stomp Out Bullying nel luglio 2019".