A Cernobbio sequestrati una villa e altri 50 immobili, l’imprenditore Mario Piva indagato per frode
Un sequestro preventivo di 46 immobili e altre 8 unità abitative. È quanto ha disposto il nucleo di polizia economico finanziaria della guardia di finanza di Como nei confronti di Mario Piva, imprenditore comasco titolare di diversi ristoranti sul lago e di un albergo. Proprio su questo albergo, finito da tempo e mai aperto, le Fiamme gialle hanno eseguito diverse indagini scoprendo una frode fiscale da 650mila euro.
L'hotel mai aperto e la "scatola vuota"
Da amministratore della Fanny srl, Piva gestisce bar e ristornati a Como e a Milano. Nel 2015 decise di realizzare un albergo extra lusso in fondo a via Manzoni. Apre, quindi, la Fanny Gest srl: la società a cui la Fanny srl affida l'incarico di coordinare i lavori di costruzione dell'hotel. Terminato nel 2020, nessuno ci ha mai dormito come cliente. Secondo quanto ricostruito dalla guardia di finanza, quella società che aveva messo a gestire l'hotel, altro non era che una "scatola vuota". In questo modo, è riuscito a non pagare l'Iva a debito maturata, mentre con la società appaltatrice beneficiava del sistema di falsa fatturazione. Un meccanismo che ha portato alla costituzione di un credito Iva fasullo di oltre un milione e 300mila euro, "utilizzato in compensazione con altre imposte".
La villa lussuosa e gli altri beni sequestrati
Ad oggi, mentre le Fiamme gialle ribadiscono "la presunzione di innocenza sino alla definizione di un giudicato", aumentano i beni sequestrati come misura preventiva. Il rischio sarebbe quello che l'indagato disperda il patrimonio. Si tratta di 46 immobili tra terreni e case varie, tra cui una villa lussuosa a Cernobbio (Como) e altre otto unità abitative nei comuni di Cantù e Como. Nel novembre del 2021, Mario Piva ha subito il sequestro di altri beni come conti correnti e quote di tre società di cui è proprietario.