A 50 anni guadagnano 5 euro all’ora per stare tutto il giorno in piedi: “Vivere a Milano è impossibile”
“Prendevo di più nel 2008 e il carovita non lo contiamo”, dice sconsolato Mirko (nome di fantasia), 55 anni, lavoratore a Milano e residente nell’hinterland. “Mi pagano poco più di 4 euro netti all’ora, mi sono rivolto all’ispettorato del lavoro, che ha confermato come sono sotto i minimi dei tabellari e mandato una comunicazione all’azienda, ma di fatto non è cambiato niente”. Come lui Andrea, che di anni ne ha 47: “Ho fatto il liceo artistico, avrei voluto continuare, ma i miei genitori sono morti e quindi mi sono dovuto arrangiare con altro: lavoretti salutari per 10-15 anni, perché un lavoro vero non lo trovavo, e ora sono troppo vecchio, prendono quelli a cui possono fare contratti di apprendistato”.
Lavorare dalla mattina alla sera per 900 euro al mese
Mirko e Andrea si svegliano al mattino presto, i turni possono iniziare anche alle 6 o alle 7: davanti all’entrata dei supermercati, nelle banche e in tanti altri luoghi privati di grande accesso al pubblico. Un lavoro che spesso comporta stare ore e ore in piedi: “Senza poter andare in bagno e senza pause – precisa Andrea -, perché quelle non esistono”. Per uno stipendio che non supera mai i mille euro mensili: “Non abbiamo una paga fissa – dicono -, ci chiamano quando c’è bisogno, se non c’è stiamo a casa e ovviamente non prendiamo nulla. Nell’ultimo periodo le ore di servizio sono un po’ aumentate, ma questo significa lavorare dalla mattina alla sera e superare comunque i 900 euro al mese”.
Senza auto e senza gas
Come ci si arriva così alla fine del mese? “Semplicemente non ci si arriva”, dicono Mirko e Andrea. “Il bollo dell’auto – racconta Mirko – non lo pago dal 2017, come faccio?”. Andrea la macchina non ce l’ha e nemmeno la patente: “Costano troppo, non me le posso permettere, faccio fatica anche a pagare l’affitto in una casa popolare, con il riscaldamento sono in arretrato, del gas faccio a meno, uso un piccolo microonde. Mi sposto con i mezzi pubblici, ma ho lo stesso biglietto da tre anni. Ogni volta devo stare all’erta ed essere pronto a timbrarlo se vedo arrivare il controllore, naturalmente non perché mi piaccia farlo, ma perché i soldi non bastano”.
Andare via? Il futuro?
“Più che lasciare Milano – che secondo il rapporto Global Wealth and Lifestyle Report”, realizzato dalla svizzera Julius Baer, è la città italiana con il più alto costo della vita, la quinta in Europa e la tredicesima nel mondo – ho spesso pensato di andare all’estero. Ma anche per quello ci vogliono soldi”, dice Andrea. E Mriko aggiunge: “Se adesso non riesco a pagarmi le visite e le analisi, quando sarò più anziano e senza nemmeno questo lavoro come farò?”.