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A 32 anni rischia di morire nel Cpr perché non ci sono farmaci per l’asma”: la denuncia di un’avvocata

Un ragazzo di 32 anni è trattenuto nel Cpr di via Corelli a Milano ed è in gravi condizioni di salute: soffre infatti di asma, ma non ci sono farmaci per curarlo. Ha rischiato già di morire.
A cura di Ilaria Quattrone
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L'esterno del cpr di via Corelli a Milano
L'esterno del cpr di via Corelli a Milano

Un ragazzo di 32 anni, trattenuto nel Centro di permanenza di via Corelli a Milano, è in gravi condizioni di salute. Si tratta di un giovane, le cui iniziali sono S.N., che è tossicodipendente e soffre di asma. Purtroppo all'interno del Cpr non sembrerebbero essere sempre disponibili aerosol e medicinali per chi è asmatico: questo significa che, in caso di crisi, il giovane non ha nulla che possa aiutarlo a respirare.

Nel Cpr non ci sono sempre farmaci per chi soffre di asma

La storia di S.N. non è l'unica. Ci sono tantissime storie che mostrano come all'interno del Cpr, i diritti umani non siano al primo posto. E nonostante le diverse denunce di avvocati e associazioni, la situazione non è destinata a cambiare. Le condizioni peggiorano di ora in ora: i trattenuti devono fare i conti con il cibo scadente, con la scarsa igiene e con la carenza di dottori e medicinali.

"La mattina di sabato scorso, il mio cliente è svenuto perché gli operatori sanitari non avevano a disposizione l'aerosol e lo hanno lasciato tutta la notte senza aiuto. Ha rischiato più volte di soffocare", racconta il suo avvocato a Fanpage.it.

Purtroppo infatti i medici non hanno sempre a disposizione aerosol e cortisone. Però nonostante questa carenza, il ragazzo non è stato trasferito in alcuna struttura in grado di prendersi cura di lui. Al momento gli sarebbero stati somministrati solo calmanti.

Perché il Serd non può prendere in cura chi ha un decreto di espulsione

A questo problema, si aggiunge poi il fatto che il giovane ha problemi di tossicodipendenza. Il legale ha raccontato a Fanpage.it che il SerD non può più prenderlo in cura: "Ho telefonato, ma mi hanno detto che c'è una nuova normativa che vieta al SerD di prendere in cura le persone soggette a espulsione".

Quanto accaduto a S.N., che rischia ogni giorno la sua vita, dimostra ancora una volta come i diritti di queste persone vengano lasciati fuori dalla porta di via Corelli.

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