video suggerito
video suggerito

A 24 anni dona il midollo alla madre malata: “Ridò la vita a chi la vita mi ha donato”

Lisa Simonetti ha deciso di donare il proprio midollo osseo alla madre di 54 anni, affetta da mielofibrosi, e oggi dice: “Serve tanto amore nei momenti difficili, invito tutti a donare”.
3.887 CONDIVISIONI
Immagine di repertorio
Immagine di repertorio

Un giorno di maggio del 2021 Lisa Simonetti è rimasta stesa, da sveglia, sul letto per sette ore di fila per farsi prelevare le cellule staminali emopoietiche che hanno consentito di rigenerare il midollo ammalato della mamma, affetta da mielofibrosi.

E lei stessa dice: "Ci vuole pazienza, prima della donazione ci si sottopone a sette giorni di iniezioni per stimolare il midollo, ma alla fine avrete speso 8 giorni della vostra vita che non sono nulla in confronto al tempo del malato che attende di guarire".

E infatti ora la madre sta decisamente meglio, grazie alla gesto per nulla scontato della figlia.

La malattia della madre

Elena D’Amico, la mamma 54enne di Lisa, di Mornico al Serio, in provincia di Bergamo, si è ammalata di mielofibrosi, una malattia rara che colpisce il midollo osseo. Per tanto tempo ha cercato donatori compatibili, senza alcun successo.

Così un giorno la figlia ha deciso di iniziare il percorso per donarle il suo midollo: "Donare la vita a chi la vita mi ha donato – racconta a L'eco di Bergamo –  è stata una grande opportunità. È un gesto d’amore che tutti possono fare, la procedura è sicura e sprono i più giovani a tipizzarsi, potreste essere l’unica possibilità per un malato che aspetta il traguardo".

"Mia mamma – aggiunge – per me sarà sempre un esempio, io ho fatto solo un gesto. Serve tanto amore nei momenti difficili, invito tutti a donare".

La donazione del midollo

Anche mamma Elene è, ovviamente, molto orgogliosa della figlia Lisa: "Nonostante i suoi soli 40 chili, è riuscita a produrre, a seguito del trattamento medico, tantissimi globuli rossi; ad aprile 2021 è rimasta 8 giorni in ospedale dove le hanno prelevato le cellule staminali, poi congelate e, a maggio, trasferite nel mio midollo".

"C’è ancora – spiega la donna che ora, grazie alla donazione della figlia, sta molto meglio – chi si fa impressionare da questo tipo di trapianto, pensando che si faccia in sala operatoria, come vent’anni fa. Invece è una sorta di gesto trasfusionale ed è importante sensibilizzare verso questa donazione".

Per questo gesto Lisa è stata anche premiata dall'Associazione italiana per la donazione di organi e dal Comune di Sarnico, dove vive.

3.887 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views