A 18 anni salva i passeggeri incastrati nel pullman ribaltato a Brescia: “Ho pensato al peggio”
La strada sporca di fanghiglia, la mancanza di attrito sull'asfalto, forse il tentativo di evitare un fosso: nel giro di pochi secondi un autobus extraurbano in provincia di Brescia finisce riverso in un campo. È alimentato a metano e il rischio, per i passeggeri rimasti intrappolati nell'abitacolo, è altissimo. L'aiuto arriva in modo del tutto inatteso.
"Era una mattina uguale alle altre, stavo andando a scuola prendendo l'autobus che da Faverzano porta in città, ce ne sono due a distanza di cinque minuti e io sono salito sul secondo", racconta a Fanpage.it Alessandro Di Maria, 18enne che frequenta il liceo artistico a Brescia.
Il racconto di Alessandro
"A un certo punto – continua Alessandro – il mio autobus si è fermato. Io, a essere sincero, stavo guardando il cellulare e solo quando ho alzato lo sguardo mi sono accorto che dal finestrino vedevo qualcosa di blu, fatto insolito, visto che la strada è circondata solo da campi".
"Guardando meglio ho visto che in mezzo all'erba c'era il primo autobus, appunto di colore blu, ribaltato su un fianco. Mentre l'autista del pullman su cui viaggiavo scendeva a prendere il martelletto pneumatico, io e gli altri passeggeri abbiamo cercato di capire cosa stesse succedendo. Ho preso il telefono e chiamato subito il 112".
La scena fa presagire il peggio: "Tutte le persone sedute sul lato sinistro del pullman erano cadute addosso a quelle che sedevano a destra – ricorda Alessandro -, anche se molti erano riusciti a rimettersi in piedi. Mentre io cercavo di spiegare ai soccorsi dove fosse esattamente il punto in cui ci trovavamo, altri due ragazzi hanno dato un aiuto fondamentale".
Questi due ragazzi sono Andrea e Mamadou, entrambi minorenni. Prendendo dei sassi da terra e arrampicandosi sull'autobus ribaltato, Andrea infrange la vetrata sinistra del veicolo, mentre Mamdou aiuta le persone intrappolate a uscire.
"Sto facendo un corso di 118 – spiega Alessandro -, quindi mi è venuto naturale mettere in pratica quanto sto imparando. C'erano diversi feriti e persone che non si sentivano bene, ad alcune di loro ho fatto l'esame testa piedi in attesa che arrivassero i soccorsi".
Fortunatamente l'incidente non ha avuto conseguenze gravi per nessuno, ma i tre ragazzi non scorderanno mai quanto accaduto: "Riuscire ad aiutare quelle persone nei primi minuti di emergenza è stato fondamentale – commenta Alessandro, a cui le autorità locali vogliono ora dare un riconoscimento insieme agli altri due ragazzi -, sicuramente proseguirò nell'apprendimento del primo soccorso".