Resta in carcere il figlio del consigliere Balwinder Singh: è accusato di violenza sessuale contro una sorella

Deve restare in carcere il figlio 26enne del consigliere comunale di Brescia Balwinder Singh. Lo ha deciso il giudice del Tribunale bresciano in seguito all'interrogatorio di garanzia a cui è stato sottoposto il giovane, arrestato lo scorso sabato 29 marzo con l'accusa di violenza sessuale ai danni di una sorella. Nel frattempo Singh, accusato a sua volta di maltrattamenti in famiglia e sottoposto alla misura cautelare del braccialetto elettronico, non ha ancora presentato le dimissioni dal suo ruolo a Palazzo Loggia, come invece lo hanno invitato a fare gli altri membri del Consiglio.
La questione dimissioni di Balwinder Singh
Singh era stato eletto nel 2023 con la lista Brescia Civica. In seguito all'applicazione della misura cautelare nei suoi confronti del divieto di avvicinamento alle figlie e del braccialetto elettronico, il capogruppo del partito, Massimiliano Battagliola, ha fatto sapere che si augura che il 49enne "possa dimostrare di non aver commesso ciò che gli viene attribuito", ma che allo stesso tempo "sono venuti meno tutti i presupposti perché il collega possa proseguire la sua esperienza politica insieme a noi".
L'invito, da parte delle formazioni politiche bresciane di ogni orientamento, è stato quello di presentare le dimissioni da consigliere. Cosa che, stando a quanto riportato dal quotidiano BresciaOggi, Palazzo Loggia si aspettava che Singh facesse nella giornata di ieri, lunedì 31 marzo, ma che non ha fatto. Se dovesse arrivare la "formale espulsione" dal gruppo consiliare di Brescia Civica, il 49enne diventerebbe l'unico membro del Gruppo Misto in Consiglio. Se questo dovesse accadere, non è escluso che il Comune decida di costituirsi parte civile in un eventuale processo a suo carico.
Il 26enne resta in carcere, l'avvocato farà ricorso
Intanto, resta in carcere il figlio 26enne accusato di violenza sessuale ai danni di una delle due sorelle. Il giovane era stato arrestato lo scorso 29 marzo su ordinanza del gip Andrea Guerrerio e su richiesta della pm Marica Brucci. L'avvocato Federico Scalvi, che difende i tre, ha chiesto la revoca della misura cautelare del carcere e, dopo la decisione del gip, ha annunciato ricorso al Tribunale del Riesame.
I tre indagati, Singh e sua moglie per maltrattamenti in famiglia in concorso e il 26enne per violenza sessuale, si dichiarano innocenti e respingono le accuse mosse contro di loro dalle figlie. La sorella più piccola, ancora minorenne, si trova in una comunità protetta dallo scorso novembre su decisione del Tribunale per i Minorenni, mentre la più grande, maggiorenne, si è allontanata di casa.