Chi è Vincenzo Crudo, l’uomo che ha investito e ucciso Noemi Fiordilino guidando ubriaco e con il gesso a un piede

Si chiama Vincenzo Crudo, il corriere che lo scorso sabato 29 marzo ha travolto e ucciso una ragazza di 21 anni di nome Noemi Fiordilino a Lurago Marinone, in provincia di Como. L’uomo è accusato di omicidio stradale, di omissione di soccorso e di simulazione di reato.
"I suoi ricordi si fermano al momento in cui è stato accompagnato a casa da un amico. Poi più nulla", ha dichiarato l'avvocato d’ufficio di Crudo, Massimiliano Di Maio. "È come se avesse un blackout, probabilmente frutto dello shock, che non gli permette di ricordare. Ha affermato di aver smesso di guidare i primi di marzo, quando si è infortunato per cui non riesce a dare una spiegazione plausibile a quello che è successo".
Secondo quanto appreso dagli inquirenti, Crudo si sarebbe fatto riaccompagnare a casa dopo una serata in compagnia, ma, una volta a casa, si sarebbe accorto di aver lasciato il cellulare in macchina degli amici. Passata da poco l’una e mezza di notte, il 33enne si sarebbe quindi messo alla guida della sua Volkswagen Golf con un tasso alcolemico sopra il limite consentito e con il piede destro ingessato per andare a recuperare il cellulare.
Nel mentre, poco prima della tragedia, Noemi Fiordilino – classe 2004 e residente a Vertemate con Minoprio (Como) – stava viaggiando con il suo fidanzato nei pressi di Lurago Marinone quando i due avrebbero urtato con l’auto un animale selvatico e avrebbero deciso di accostare per constatare i danni. È a quel punto che la ragazza avrebbe attraversato la strada e, proprio in quel momento, sarebbe stata travolta dall'auto arrivata a forte velocità davanti agli occhi del fidanzato.
"A un certo punto vedo arrivare una macchina tanto forte, gli ho fatto cenno con la mano di rallentare, ho cercato di prenderla verso di me, ma è stata strappata via dalle mie mani, ha fatto 50 metri di volo”, ha raccontato Sameh Youssef, il fidanzato della 21enne. La ragazza è morta poco dopo, all’ospedale Sant’Anna di Como dove è arrivata in codice rosso.
In seguito all'incidente, i Carabinieri di Cantù sono riusciti a risalire alla targa dell’auto e quindi a rintracciare Crudo che si trovava presso la sua abitazione. Sottoposto ad accertamento etilometrico, l’uomo ha riportato un tasso alcolico di 1.49. Alle domande dei Carabinieri sull’accaduto, l'uomo avrebbe risposto che l’auto gli era stata rubata la sera precedente, ma a un controllo successivo la vettura è stata ritrovata abbandonata a Fenegrò in via Diaz. Per questo, l’uomo dovrà rispondere non soltanto di omicidio stradale e di omissione di soccorso, ma anche di simulazione di reato avendo appunto simulato di aver subito il furto della propria auto.
Il suo avvocato d’ufficio, Massimiliano Di Maio, lo ha incontrato oggi, lunedì 31 marzo, nel carcere Bassone di Como dove è detenuto da sabato. Domani, martedì 1 aprile, alle ore 9:30 è attesa l’udienza di convalida del fermo.