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Consigliere comunale indagato per maltrattamenti sulle figlie, il Capogruppo: “Non c’è più fiducia, si dimetta”

Il consigliere comunale Barwinder Singh, accusato di maltrattamenti sulle figlie, non ha rassegnato le proprie dimissioni come chiesto dalla politica bresciana. Il suo gruppo – una lista civica di centrodestra – si è detto pronto a espellerlo.
A cura di Giulia Ghirardi
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Il consigliere comunale Barwinder Singh, accusato di maltrattamenti sulle figlie e costretto al braccialetto elettronico come la moglie, non ha rassegnato le proprie dimissioni come chiesto dalla politica bresciana. Il suo gruppo – una lista civica di centrodestra – si è detto pronto a espellerlo.

Singh, insieme alla moglie, è oggi indagato per presunti maltrattamenti in famiglia ai danni delle due figlie. Stando alle informazioni disponibili sino a questo momento, il consigliere avrebbe impedito alle ragazze di vivere alla "maniera occidentale" e per questo le avrebbe picchiate impedendo loro di conoscere coetanei di nazionalità italiana. A far partire le indagini è stata la segnalazione fatta dalla scuola frequentata dalla più piccola delle due figlie che a un'insegnate aveva confidato le presunte violenze subite dai genitori.

"Mi auspico che possa dimostrare di non aver commesso ciò che gli viene attribuito dalle figlie, alle quali va tutta la mia vicinanza. Sono molto deluso, ma non sorpreso, del fatto che Balwinder Singh non abbia ancora assunto la decisione di rendere le proprie dimissioni da consigliere comunale per dimostrare di essere quantomeno consapevole dell’importanza e della responsabilità derivante dal ruolo che ricopre. Una decisione che, tra l'altro, ogni forza politica cittadina, in modo bipartisan, gli ha a gran voce consigliato", ha fatto sapere  Massimiliano Battagliola, il Capogruppo di Brescia Civica, la lista in cui era stato eletto Singh.

"Sono venuti meno tutti i presupposti perché il collega consigliere Singh possa proseguire la sua eventuale esperienza politica insieme a noi. Laddove seguitasse a non formalizzare le proprie dimissioni e decidesse, come niente fosse, di insistere a voler ricoprire questo suo pubblico ruolo farò in modo che ciò avvenga comunque mediante la sua formale espulsione dal nostro gruppo consiliare", ha continuato Battagliola.

"La gravità dei fatti che gli vengono contestati, il fatto che il giudice per le indagini preliminari abbia accolto la richiesta della pubblica accusa di applicare una misura cautelare come quella del braccialetto elettronico a lui e alla moglie, il divieto di avvicinamento alle proprie figlie, sono soltanto alcuni dei motivi di questa mia irremovibile e irrinunciabile presa di posizione", ha concluso il capogruppo di Brescia Civica. "Ha fatto venir meno quella base di fiducia personale che ritengo indispensabile per la prosecuzione del comune lavoro in Consiglio Comunale. Pertanto personalmente e a nome del nostro gruppo consiliare rinnovo a Balwinder Singh il nostro invito a dimettersi nel più breve tempo possibile". Se espulso Singh potrà rimanere comunque in Consiglio comunale e proseguire in un gruppo misto in cui, come unico componente, sarebbe Capogruppo con diritto a partecipare a tutte le Commissioni.

Infine, nell'ambito dell'inchiesta sul consigliere comunale, è emerso un altro aspetto inquietante. Alcuni giorni fa è stato arrestato il figlio di 26 enni della coppia, accusato di violenza sessuale sulle sorelle.

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