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Paga 13mila euro per una pergola che non gli viene mai consegnata: “Altre 30 persone sarebbero state truffate come me”

Anton Stefano Brambilla ha pagato 13mila e 500 euro a un’azienda di Milano per una pergola che non gli è stata mai consegnata. Il 53enne ha raccontato a Fanpage.it dei continui rinvii e dei procedimenti, civile e penale, che ha avviato per poter riavere indietro il denaro: “Abbiamo scoperto che ci sarebbero altre 30 persone che si sono imbattute in questa ditta e che hanno sporto denuncia per cifre anche maggiori”.
A cura di Enrico Spaccini
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Foto di repertorio
Foto di repertorio

Lo scorso 27 settembre Anton Stefano Brambilla si è presentato presso la Stazione locale dei carabinieri di Corsico (nella Città Metropolitana di Milano) per presentare una denuncia per truffa. Il 53enne ha spiegato ai militari di aver firmato un contratto con un'azienda milanese per l'installazione di una pergola da 13mila e 500 euro nella sua abitazione a marzo, con la promessa che il prodotto gli venisse consegnato entro l'estate anche se il contratto prevedeva il suo adempimento entro il 15 settembre. Come da accordi, Brambilla aveva subito bonificato la caparra da 6.750 euro: "Pochi giorni dopo mi hanno chiamato dicendo che la pergola era pronta e di provvedere al saldo, altrimenti non me l'avrebbero consegnata", ha spiegato il 53enne a Fanpage.it, "ho pagato gli altri 6.750 euro, ma loro hanno continuato a rinviare. L'ultima volta che li ho sentiti è stato il 10 settembre: mi hanno assicurato che avrebbero organizzato il montaggio della pergola che avevo ordinato, ma non è mai avvenuto".

Il contratto da 13.500 euro e il saldo pagato prima della consegna

Brambilla aveva contattato questa azienda, con sede legale a Milano, dopo averla trovata su internet. Il rappresentate della ditta si sarebbe, poi, presentato presso l'abitazione del 53enne per illustrare a lui e a sua moglie un catalogo di pergole tra cui avrebbero potuto scegliere. "Ci ha proposto un modello dopo che aveva preso le misure, tra l'altro senza avvalersi di alcuno strumento di precisione", ha raccontato Brambilla. Il 15 marzo è avvenuta la firma del contratto da 13mila e 500 euro, con metà dell'importo da pagare come caparra: "Abbiamo chiesto di poterla ricevere entro giugno, in tempo per l'estate, ricevendo assicurazioni in tal senso", ha detto il 53enne.

Il 21 marzo è partito il primo bonifico da 6.750 euro. "Ho chiesto di poter vedere una foto della mia pergola, ma mi è stato negato perché dicevano che era già imballata in Sardegna", ha continuato Brambilla: "Mi hanno detto che al saldo del conto, sarebbero venuti a montarla dopo 10 giorni". Nonostante i dubbi sulla procedura, il 53enne ha inviato il secondo bonifico con altri 6.750 euro il 12 giugno. I 10 giorni, però, erano passati e della pergola nessuna traccia.

La denuncia per truffa e la speranza di recuperare il denaro speso

Quando Brambilla ha chiesto spiegazioni per i ritardi, gli è stato detto che i tempi si erano allungati a causa della "mancanza di montatori". Con altre scuse, l'estate è passata e il 10 settembre è stato assicurato al 53enne che presto la ditta avrebbe organizzato il montaggio della pergola. Poiché questa non è mai arrivata alla sua abitazione Brambilla, assistito dall'avvocato Pietro Valerio Ciucio, ha proceduto con la messa in mora all'azienda, dalla quale non avrebbe mai ricevuto una risposta. "A quel punto abbiamo deciso di procedere sia in sede civile che penale", ha spiegato il legale a Fanpage.it: "Per quanto riguarda il procedimento civile, siamo in attesa della designazione di un giudice per l'udienza per la risoluzione del contratto e per il risarcimento del danno. Per il penale i tempi sono più lunghi".

"Durante gli scorsi mesi abbiamo scoperto che ci sarebbero almeno altre 30 persone che si sono imbattute in questa azienda e hanno sporto denuncia", ha spiegato Brambilla, "alcune di loro hanno pagato anche molto più di me e mia moglie". La speranza del 53enne, al momento, è quella di poter recuperare il denaro speso per una pergola mai ricevuta: "Vogliamo anche mettere in guardia chi potrebbe cadere come noi in questo tipo di raggiri", ha concluso.

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