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Olivio Torri muore in cantiere schiacciato da un muro, tre condanne per omicidio colposo

Tre dei quattro imputati per la morte di Olivio Torri sono stati condannati in primo grado per omicidio colposo. Il 61enne era deceduto nel 2019 schiacciato da un muro in un cantiere a Bonate Sotto (Bergamo).
A cura di Enrico Spaccini
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Olivio "Livio" Torri
Olivio "Livio" Torri

Tre persone sono state condannate in primo grado per l'omicidio colposo di Olivio Torri, il 61enne deceduto nel maggio del 2019 schiacciato dal crollo di una parete di cemento alla Co.Mac di Bonate Sotto (in provincia di Bergamo), l'azienda per la quale lavorava da quasi 20 anni. Si tratta di Giorgio Donadoni, legale rappresentante della Co.Mac, il coordinatore della sicurezza del cantiere Cristian Forlani e Roberto Locatelli, l'operaio che tagliò i pesanti blocchi di calcestruzzo poi crollati addosso a Torri. Assolto, invece, il titolare della ditta incaricata dei lavori, Elio Cisana.

L'incidente in cui perse la vita Olivio "Livio" Torri

Olivio Torri, conosciuto da tutto come "Livio", è deceduto nel pomeriggio del 15 maggio del 2019. Il 61enne era rimasto schiacciato sotto due blocchi di calcestruzzo pesanti 950 chili nel magazzino di cui era responsabile della logistica. Stando a quanto ricostruito dalle indagini, Locatelli aveva appena tagliato i blocchi per farci un passo carrabile. Un'operazione che sarebbe stata già eseguita in precedenza e che non avrebbe avuto problemi.

Secondo l'accusa, alcuni cunei inseriti per sorreggere i blocchi prima della rimozione definitiva sarebbero stati applicati in modo impreciso, anche se i consulenti delle parti non hanno mai individuato la causa esatta dell'incidente. Torri non avrebbe dovuto essere lì, anche se l'accesso a quell'area non era stato inibito fisicamente. Per gli avvocati difensori di Locatelli e Cisana, un fattore esterno, come un urto contro un muletto, potrebbe aver causato il crollo.

Le tre condanne per omicidio colposo

Nella mattinata del 21 marzo, la giudice Francesca Mazza ha letto i dispositivi di condanna per tre dei quattro imputati. Giorgio Donadoni, in qualità di legale rappresentante della Co.Mac, è stato condannato a 8 mesi di carcere, con pena sospesa e la non menzione sul casellario giudiziale. La pm Letizia Ruggeri aveva chiesto l'assoluzione. Roberto Locatelli e il geometra Cristian Forlani sono stati condannati a 1 anno. La pm aveva chiesto 1 anno e 4 mesi.

Ai tre sono state riconosciute le circostanze attenuanti generiche prevalenti sull’aggravante contestata per il reato di omicidio colposo. La famiglia di Torri era stata risarcita prima dell'inizio del processo.

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