video suggerito
video suggerito
Il rapper Shiva condannato per tentato omicidio

Shiva condannato per tentato omicidio, revocati gli arresti domiciliari: obbligo di firma per il cantante

“Freeeeee”. Così il cantante Shiva ha annunciato sui social l’esito del concordato in appello che si è tenuto oggi, martedì 18 marzo. Per lui la revoca degli arresti domiciliari sostituiti, invece, dall’obbligo di firma.
A cura di Giulia Ghirardi
41 CONDIVISIONI
Fonte: Instagram
Fonte: Instagram
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

"Freeeeee". Così il cantante Shiva ha annunciato sui social l'esito del concordato in appello che si è tenuto oggi, martedì 18 marzo, nel quale si è deciso per la revoca degli arresti domiciliari, sostituiti, invece, dall'obbligo di firma.

Lo scorso 10 luglio Andrea Arrigoni, il rapper conosciuto con il nome di Shiva, era stato condannato dal Tribunale di Milano a 6 anni, 6 mesi e 20 giorni di reclusione per tentato omicidio, porto abusivo d'armi e ricettazione. Il 24enne, un anno prima, aveva infatti sparato contro due giovani appartenenti alla crew del rapper rivale Mattia Barbieri (alias Rondo da Sosa). Questi gli avevano teso un agguato nel cortile dello studio di registrazione di Shiva a Settimo Milanese e sono stati feriti mentre scappavano. Per il Collegio Ferraro-De Cristofaro-Marchegiani, Arrigoni "sparò per colpire i suoi avversari", per questo avevano escluso "che l’imputato avesse agito in una situazione di legittima difesa", dato che ormai l'aggressione "si era esaurita".

Per questo, l'artista era stato arrestato e quindi portato in carcere dagli agenti della Questura e soltanto mesi dopo, il 21 febbraio 2024, gli erano stati concessi gli arresti domiciliari. In quell'occasione, gli avvocati Marco Campora e Daniele Barelli che difendevano il 24enne avevano dichiarato: "Grande soddisfazione. Siamo fiduciosi perché nel corso del processo riusciremo a dimostrare che Shiva non ha fatto altro che difendersi dalle violente aggressioni subite".

Nel corso dell'udienza di oggi, la pena del cantante è stata, però, ridotta a 4 anni e 7 mesi. La pena è stata concordata tra il sostituto pg Luisa Russo e il difensore Paolo Muzzi, dopo che il trapper era stato condannato in primo grado a 6 mesi e mezzo con il rito abbreviato. I giudici hanno poi accolto la richiesta della difesa di modificare la misura cautelare: non più arresti domiciliari, ma obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria due volte alla settimana. Soltanto, quando sarà diventata irrevocabile la sentenza, però, Shiva potrà essere libero dopo oltre un anno e mezzo di custodia cautelare. Il residuo della pena verrà scontato attraverso l’affidamento in prova.

La sparatoria a Settimo Milanese

Era la sera dell'11 luglio del 2023 quando Alessandro Maria Rossi e Walter Pugliesi sono entrati nel cortile dello studio di registrazione dell'etichetta discografica Milano Ovest di Shiva. Appena il 24enne è sceso dall'auto, lo hanno aggredito colpendolo con un pugno che gli ha rotto la mascella. Il trapper, dopo essere entrato nel palazzo, è uscito impugnando una pistola. I suoi aggressori alla vista dell'arma sono scappati, ma il 24enne gli ha sparato contro ferendoli alle gambe.

Video thumbnail

Shiva ha descritto i suoi aggressori come "due giganti coi tirapugni mascherati". Il cantante ha provato a giustificarsi sostenendo di essere "vittima di rivalità e di invidia" per il suo successo e che quel giorno si è "difeso da una brutale aggressione". Al termine delle indagini condotte dalla squadra Mobile, la pm Daniela Bertolucci aveva chiesto per l'imputato una condanna a 7 anni di carcere.

In primo grado, invece, il trapper era stato condannato a 6 anni, 6 mesi e 20 giorni. Per i giudici non si sarebbe, infatti, trattata di legittima difesa perché Shiva, che al tempo si trovava agli arresti domiciliari, sarebbe stato "inserito a pieno titolo in un contesto culturale che si nutre delle aggressioni reciproche". Inoltre, il cosiddetto "atteggiamento omertoso" che avrebbero riscontrato nel 24enne sarebbe stata espressione di una "mentalità improntata alla violenza" e alla violazione dei principi della "civile convivenza" in favore della "giustizia privata".

41 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views