Omicidio Francesco Capuano a Suzzara, al via le analisi per le tracce di polvere da sparo sulla mani della figlia

Lo scorso 5 marzo i carabinieri di Mantova hanno arrestato Rosa Capuano, ora indagata per omicidio volontario premeditato nei confronti del padre, Francesco Capuano, e per il reato di detenzione illecita di arma comune da sparo. Secondo l'accusa, la donna avrebbe freddato il padre con tre colpi di pistola alla testa mentre si trovava nel suo garage di Suzzara (Mantova) lo scorso 23 dicembre.
Da quel giorno, per quasi tre mesi si sono avanzate le ipotesi più disparate perché l'omicidio sembrava, apparentemente, senza movente. Si è parlato di un sicario su commissione, di un regolamento di conti del passato, anche di una vendetta nei confronti di qualche parente. Alla fine, una direzione alle indagini l'ha data l'arresto della figlia, Rosa Capuano.
Secondo le ricostruzioni, la donna era stata l’ultima persona ad aver visto il padre in vita prima dell’agguato nel garage: ai soccorritori, chiamati da lei stessa, aveva raccontato di essersi assentata circa un quarto d'ora per andare a prendere le sigarette dimenticate in casa, e di aver rinvenuto poco dopo l'uomo ormai privo di vita riverso sui sedili dell'auto in una pozza di sangue.
L'esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere della donna ha dato modo al Ris (Reparto Investigazioni Scientifiche) di avviare le analisi per isolare eventuali tracce di esplosivo sulle mani della figlia attraverso un tampone adesivo. Accertamenti che sono partiti ufficialmente nella giornata di oggi, venerdì 14 marzo, e i cui esiti saranno resi noti non prima di due settimane, data in cui dovrebbero essere ultimate anche le analisi balistiche.
A riguardo, infatti, durante le perquisizioni effettuate qualche giorno fa, gli investigatori avevano rinvenuto anche una pistola revolver calibro 22, non censita e di proprietà del padre, all'interno del beauty-case che la donna aveva portato a Giugliano, in Campania, dove aveva trovato ospitalità dalla sorella dopo il sequestro dell'abitazione. Con essa, sarebbero state trovate anche due cartucce inesplose e tre bossoli analoghi a quelli che non sono stati mai rinvenuti sulla scena del crimine. Proprio su quest'arma, il Ris sta ora svolgendo ulteriori accertamenti balistici per stabilire con certezza se si tratti effettivamente dell'arma del delitto.

Infine, il Ris sta eseguendo delle analisi anche su qualche indumento rinvenuto nell’appartamento di Suzzara, il cui lavaggio sembra non aver eliminato le tracce di sangue, e il testamento olografo del padreil testamento olografo del padre.