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Caso Davide Lacerenza, restano chiusi La Gintoneria e La Malmaison: “Potrebbero essere gestiti da prestanome”

Il gip di Milano ha convalidato il sequestro per la Gintoneria e la Malmaison, i due locali di Milano al centro dell’inchiesta sui presunti giri di prostituzione e droga per cui sono finiti agli arresti domiciliari Davide Lacerenza, Stefania Nobile e Davide Ariganello. I primi due avrebbero deciso di avvalersi della facoltà di non rispondere negli interrogatori preventivi di domani.
A cura di Alice De Luca
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Davide Lacerenza (foto da Instagram)
Davide Lacerenza (foto da Instagram)

Rimarranno chiusi la Gintoneria e il privé, la Malmaison, i due locali che secondo la Procura di Milano sarebbero al centro di un giro di prostituzione, droga e riciclaggio di denaro per cui sono indagati il proprietario Davide Lacerenza, il braccio destro Davide Ariganello e la "socia occulta", nonché ex compagna, Stefania Nobile. Nelle scorse ore il giudice per le indagini preliminari di Milano, Alessandra Di Fazio, ha convalidato il sequestro impeditivo d'urgenza di entrambi i locali per il rischio che, in caso di riapertura, possano essere gestiti attraverso una prestanome.

Lacerenza, Nobile e Ariganello si trovano dal 4 marzo agli arresti domiciliari e gli interrogatori di garanzia si svolgeranno domani, martedì 11 marzo. Nobile e Lacerenza, difesi dall'avvocato Liborio Cataliotti, avrebbero deciso di avvalersi della facoltà di non rispondere mentre ancora non si sanno le intenzioni di Ariganello, difeso da un altro legale. Nel frattempo gli investigatori hanno trovato 40mila su conti italiani, 10mila euro cash e circa 33mila euro in un conto in Lituania sul quale versava soldi S.S., il rampollo di una ricca famiglia milanese che avrebbe speso nei locali di Lacerenza un totale di oltre 640mila euro. La gip dovrà pronunciarsi su una richiesta di sequestro preventivo d'urgenza emessa dai pm per 900mila euro, che secondo i magistrati corrisponderebbero ai proventi dell'autoriciclaggio.

Durante le indagini i pm avrebbero scoperto che Lacerenza avrebbe fornito ai frequentatori più facoltosi della Gintoneria speciali pacchetti "all inclusive" a base di escort, droga e bottiglie di alcolici pregiati. Tra i clienti ci sarebbero stati un "sindaco ricco", un noto "immobiliarista", "gente di Dubai" e un imprenditore svizzero. Ma Lacerenza avrebbe offerto prostitute anche a un militare della Finanza e avrebbe stretto contatti con un agente di polizia da cui avrebbe ottenuto informazioni sulle attività investigative. Per questo motivo Lacerenza e Nobile sono ora indagati per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione e autoriciclaggio. Per il primo si aggiunge anche l'accusa di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.

"Escludo totalmente che Stefania Nobile abbia favorito o sfruttato la prostituzione – ha dichiarato l'avvocato Cataliotti – anche perché, stando alla stessa imputazione, lei non ha dato alcun apporto diretto né ha ricevuto lucri diretti". Il legale ha spiegato che l'accusa relativa alla prostituzione le viene imputata "perché i proventi sono andati alla società di cui lei è ritenuta amministratrice di fatto".

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