L’infermiera che ha soccorso Ottavia Piana: “Non si è mai lamentata, nemmeno durante gli scossoni”
La speleologa Ottavia Piana non vedeva l'ora di uscire dalla grotta Abisso Bueno Fonteno (Bergamo), dove si trovava bloccata da sabato scorso quando è caduta durante una spedizione con altri sette colleghi. La 32enne, esperta nel settore, era la seconda volta che era stata soccorsa tra quelle vie strette e buie. A differenza del luglio 2023 questa volta però l'infortunio si era verificato dopo aver scoperto due chilometri di grotta fino ad allora inesplorata.
Come sta Ottavia Piana dopo l'uscita dalla grotta
Ottavia Piana alle 2.59 di oggi mercoledì 18 dicembre è uscita finalmente dalla grotta: sta bene ed è stata subito trasferita in elicottero in ospedale a Bergamo. "La paziente è sveglia e orientata, con fratture multiple. Attualmente rimane ricoverata ed è sottoposta ad accertamenti", fanno sapere a Fanpage.it dall'ospedale.
Tanti i soccorritori che in questi giorni si sono dati il cambio per portare a termine l'operazione di successo: in tutto sono state coinvolte 130 persone. C'era sempre una squadra in grotta con 10-12 tecnici, un medico e infermiere, oltre che a tecnici per aprire e allargare il passaggio per la barella. Ottavia Piana non è mai stata sola neanche un minuto.
L'incontro con il fidanzato fuori dalla grotta
All'uscita la speleologa ha visto immediatamente il fidanzato: si sono detti qualcosa da sotto il casco e i soccorritori si sono spostati per lasciarli da soli. L'infermiere 28enne Sara Trasciatti che è uscita con Ottavia a Fanpage.it ha detto che quel momento è stato emozionate. Poi ha aggiunto: "Avere più o meno la stessa età con Ottavia ha aiutato, perché c’era empatia. Di lei conoscevo le sue missioni speleologiche e sono stata contenta di averla aiutata. Tutti noi qui speriamo che torni presto nelle grotte".
Le parola di Ottavia Piana ai soccorsi prima di uscire dalla grotta
A commentare questi giorni di soccorso è stato anche l'assessore di Fonteno: "Noi di Fonteno siamo in 500 ma tutti hanno partecipato come atto doveroso perché se fosse successo a uno dei nostri ragazzi avremmo voluto così. È legge della montagna e non si lascia indietro nessuno".
A spiegare nel dettaglio quanto accaduto in questi giorni è stato Corrado Camerini, responsabile del Soccorso Speleologico Lombardo: "L'intervento ci è stato comunicato alle 21 di sabato e già nei presupposti comportava criticità considerevoli per le condizioni della paziente ma anche perché si trovava in un ramo inesplorato privo delle normali correzioni tali da renderlo agevole e lungo circa 2 chilometri".
Precisa poi cosa avrebbe detto Ottavia Piana ai soccorsi pochi minuti prima di uscire dalla grotta: "Mi hanno riportato che era lei stessa che spronava i soccorritori a uscire. Non vedeva l'ora. Li spronava a non perdere tempo in altro. Non si è mai lamentata anche durante gli scossoni. Fortunatamente l'ultimo tratto di grotta prima di uscire era impegnativo ma era stato fatto già altre volte. Quindi anche Ottavia sapeva i punti di ancoraggio, quindi è stato più veloce".
E ancora: "All'uscita c'era il fidanzato. Gli abbiamo poi consigliato di andare all'ospedale di Bergamo, dove l'avrebbero trasportata in elicottero". Infine conclude: "Non c'era mai capitato di soccorrere la stessa persona due volte nella stessa grotta".