Presidio a Milano per Rocio Espinoza Romero, il marito: “Ha protetto i nostri figli fino alla morte”

Il gruppo Città delle persone ha organizzato in zona Portello a Milano un presidio in ricordo di Rocio Espinoza Romero. Il marito della 34enne, travolta da un camion l’11 dicembre, ha ricordato a Fanpage.it come la 34enne avesse “tanti progetti per noi” e ha chiesto “solo giustizia e rispetto per il nostro dolore”.
A cura di Enrico Spaccini
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Il corteo per Rocio Espinoza Romero (foto di Chiara Daffini - Fanpage.it)
Il corteo per Rocio Espinoza Romero (foto di Chiara Daffini – Fanpage.it)

Centinaia di persone si sono riunite nella serata di oggi, giovedì 12 dicembre, tra viale Renato Serra e viale Scarampo nel quartiere Portello di Milano. Proprio su questo incrocio, ieri mattina, Rocio Espinoza Romero è stata travolta e uccisa da un camion mentre attraversava sulle strisce pedonali spingendo il passeggino con a bordo i suoi gemelli di un anno e mezzo. Il gruppo Città delle persone ha organizzato questo presidio dal titolo Fermiamoci tutti per chiedere un lutto cittadino e un blocco totale del traffico per il 21 o il 22 dicembre. "Era la madre migliore che potesse esserci", racconta il marito José Luis Huarcaya Muñoz a Fanpage.it, "per lei i nostri figli venivano prima di tutto, li ha protetti fino alla morte. Chiedo solo giustizia e rispetto per il nostro dolore e per mia moglie".

Foto di Chiara Daffini - Fanpage.it
Foto di Chiara Daffini – Fanpage.it

Stando a quanto ricostruito finora dalle indagini della polizia locale, Romero stava attraversando la strada sulle strisce pedonali, con il semaforo verde, spingendo il passeggino con accanto sua madre di 59 anni. Un camion, guidato da un 24enne, svoltando l'avrebbe travolta. Prima di venire agganciata e trascinata dal mezzo pesante, Romero sarebbe riuscita ad allontanare il passeggino, salvando così i bambini. Il camionista, allontanatosi dopo l'incidente, è stato rintracciato e arrestato per omicidio stradale aggravato dalla fuga.

"Pensava sempre ai nostri bambini", ha ricordato il marito Huarcaya Muñoz ai microfoni di Fanpage.it durante il presidio, "aveva tanti progetti per noi". Nell'incidente, i gemelli hanno riportato alcune escoriazioni mentre la madre della 34enne alcuni lievi traumi: "Ancora non si ricorda quello che è successo", ha spiegato il 36enne.

Foto di Chiara Daffini - Fanpage.it
Foto di Chiara Daffini – Fanpage.it

Romero era nata in Perù, ma viveva in Italia ormai da diversi anni. Lavorava come operatrice socio sanitaria e presto avrebbe preso la cittadinanza italiana. "Sono sconvolta per quello che è successo", ha dichiarato un'amica della 34enne, "non avrei mai pensato che sarebbe potuta accadere una cosa come questa da un giorno all'altro. Rocio era una persona intelligente, riusciva a gestire i figli e a lavorare, aiutava sempre gli altri".

Al presidio di Città delle persone hanno partecipato molti residenti del quartiere, ma anche diversi componenti della comunità peruviana di Milano ed esponenti di varie associazioni. Come ha sintetizzato la sorella di Romero, ora il pensiero è uno solo: "Giustizia".

Ha collaborato Chiara Daffini

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