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Nexhat Rama ucciso in un’officina e poi carbonizzato, la Procura chiede l’ergastolo per Davide Mossali

La Procura di Brescia ha chiesto l’ergastolo per Davide Mossali per omicidio premeditato. Per l’accusa, il 54enne nell’agosto del 2022 avrebbe ucciso il 40enne Nexhat Rama e dato fuoco al corpo per un debito da 30mila euro.
A cura di Enrico Spaccini
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La pm di Brescia, Claudia Passalacqua, ha chiesto alla Corte d'Assise di condannare all'ergastolo Davide Mossali. Il meccanico 54enne di Palazzolo è accusato dell'omicidio di Nexhat Rama, trovato senza vita e carbonizzato il 29 agosto del 2022 nel bagagliaio dell'auto di suo fratello (che usava in quei giorni) nelle campagne di Cologne. Secondo l'accusa, Mossali lo avrebbe ucciso perché aveva nei suoi confronti un debito da circa 30mila euro che non riusciva a saldare. Per la difesa, invece, non sarebbe stata "mai approfondita davvero" una pista alternativa che portava a presunte tensioni che Rama avrebbe avuto con alcuni cavatori della zona.

La ricostruzione degli investigatori

Stando alla ricostruzione formulata dagli investigatori, la mattina del 29 agosto 2022 Rama si era recato all'officina di Mossali di San Pancrazio, a Palazzolo, per parlare con il 54enne. Questo, però, lo avrebbe ucciso sparandogli un colpo d'arma da fuoco in testa, lo avrebbe poi caricato sull'auto con la quale il 40enne era arrivato e, infine, avrebbe dato tutto alle fiamme in un campo di Cologne. L'arma non è mai stata trovata.

Per la pm Passalacqua, Mossali avrebbe agito in quanto non riusciva a saldare il presunto debito da circa 30mila euro che aveva con la vittima. Il 54enne, poi, avrebbe chiesto al figlio e alla moglie di dire agli investigatori che nell'ora compatibile con l'incendio della vettura lui fosse a pranzo con loro e gli avrebbe anche chiesto di pulire le tracce sul pavimento dell'officina. Gli esperti del Ris, però, sarebbero riusciti a isolare un paio di tracce che presentano il profilo genetico misto di vittima e imputato.

Mossali, sostiene l'accusa, avrebbe pianificato l'omicidio di Rama al punto da riuscire a evitare di essere ripreso dalle telecamere. Inoltre, avrebbe anche provato a sviare i sospetti su di sé, sostenendo che il 40enne, originario del Kosovo e residente a Capriolo, avesse problemi con alcuni cavatori della zona.

La difesa di Mossali

Sarebbe proprio questa la pista che secondo l’avvocato Stefano Forzani, che insieme al collega Tommaso Spandrio difende Mossali, non sarebbe stata "mai approfondita davvero". Inoltre, per la difesa i tempi con cui si sarebbe svolta l'azione avrebbe reso "materialmente impossibile commettere l’omicidio", che sarebbe avvenuto in base alla ricostruzione della Procura " in pieno giorno, sotto casa e in un luogo affacciato sulla strada piena di cantieri".

Per la Procura, Mossali deve essere condannato all'ergastolo con isolamento diurno per omicidio premeditato. Ora la parola passa alla Corte d'Assise per la sentenza.

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