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L’avvocata della 24enne accoltellata dall’ex: “Era già stato arrestato per minacce di morte e averle gettato l’acido”

“C’è stato un escalation nel tempo: si è passato dallo stalking alle minacce. Le diceva che l’avrebbe sfregiata con l’acido e così ha tentato di fare. E ora l’accoltellamento”: a Fanpage.it parla l’avvocata della 24enne accoltellata fuori dal centro commerciale di Giussano dall’ex fidanzato.
A cura di Giorgia Venturini
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Il prossimo 9 gennaio è prevista la prima sentenza per Said Cherrah, il 25enne arrestato di nuovo oggi lunedì 9 dicembre con l'accusa di aver accoltellato più volte alla schiena la sua ex fidanzata. Il ragazzo era già a processo per lesioni, stalking e tentato sfregio permanente. Sempre nei confronti della ex compagna.

Da tempo infatti la 24enne era vittima dell'ex fidanzato. Lo aveva denunciato già una prima volta, ma una volta di nuovo in libertà Said Cherrah era tornato a minacciarla e a chiamarla tutti i giorni. Poi lo scorso anno l'aggressione con l'acido in strada a Erba, in provincia di Como: la ragazza fortunatamente si era salvata perché una donna era corsa in suo aiuto e le aveva gettato addosso dell'acqua. Dopo quei fatti, il 25enne era finito di nuovo in carcere, prima che la misura cautelare si era convertita negli arresti ai domiciliari.

A Fanpage.it l'avvocata Daniela Danieli ha confermato tutto: "Abbiamo fatto udienza lo scorso 21 novembre poi in questi giorni non ho sentito la mia assistita. C'è stato escalation nel tempo: si è passato dallo stalking alle minacce. Le diceva che l'avrebbe sfregiata con l'acido e così ha tentato di fare. E ora questo. Lui si trovava ai domiciliari a Broni, in provincia di Pavia, quindi lontano da lei: forse per questo i giudici hanno deciso per gli arresti ai domiciliari.

Dopo il primo arresto, lui continuava a chiamarla. Una volta uscito dal carcere le ha gettato addosso l'acido: da allora – lui era prima in carcere poi ai domiciliari – non si erano più sentiti. Si attende ora la sentenza del 9 gennaio, e poi ci sarà eventualmente un processo a Monza. Per sapere quale sarà il capo di imputazione dobbiamo capire in che parti della schiena è stata colpita e che tipo di arma è stata utilizzata. Al momento lei non è in pericolo di vita e le hanno dato 21 giorni di prognosi.

La cosa peggiore è che lui era già a processo. In aula era stato ascoltato: ha chiesto scusa e aveva detto che gli dispiaceva. Aveva anche detto che lui non voleva gettarle l'acido. Ma quando era andato a comprare le sostanza aveva chiesto al commesso di assicurargli che quel tipo di acido avrebbe lasciato il segno. Insomma se era pericoloso. La mia assistita è stata fortunata perché una donna corsa in suo aiuto le ha lanciato dell'acqua. Salvandola".

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