Il video della protesta del corteo pro Palestina alla Prima della Scala: fumogeni e petardi contro il blocco

Circa 30 attivisti pro Palestina hanno lanciato fumogeni e petardi contro il blocco della polizia davanti al Teatro alla Scala di Milano. L’azione è durata pochi minuti e non si sono verificati contatti con le forze dell’ordine.
A cura di Enrico Spaccini
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Foto da LaPresse
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Poco prima dell'inizio della Prima della Scala, lo spettacolo che inaugura la stagione teatrale milanese 2024-2025, circa 30 attivisti pro Palestina si sono ritrovati all'entrata del teatro nel pomeriggio del 7 dicembre. Alcuni giovani hanno lanciato fumogeni e petardi contro il blocco formato dai blindati della polizia. L'azione è durata una manciata di minuti, durante i quali non si è verificato nessun contatto con le forze dell'ordine che sono rimaste schierate senza intervenire. Il corteo si è poi diretto verso largo Cairoli, dove si è conclusa.

Foto di Simone Giancristofaro - Fanpage.it
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Il corteo pro Palestina e l'arrivo alla Scala

Il corteo dei pro Palestina era partito nel primo pomeriggio da corso Venezia con la partecipazione di circa 3mila persone. In testa era presente lo striscione che recitava: "Resistiamo a guerra e ddl sicurezza. Palestina libera". Il gruppo si è mosso poi verso via Damiano e via Visconti di Modrone, per poi svoltare verso piazza Missori.

Foto di Simone Giancristofaro - Fanpage.it
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Il percorso stabilito prevedeva l'arrivo nei pressi della zona rossa che era stata istituita intorno al Teatro alla Scala. La tensione si è alzata in via Santa Margherita, dove circa 30 attivisti hanno lanciato fumogeni. Alcuni di loro avrebbero anche cercato di sfondare la tripla fila di transenne, ma non è mai stato necessario un intervento delle forze dell'ordine.

Foto di Simone Giancristofaro - Fanpage.it
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Le proteste della comunità ucraina e del centro sociale Cantiere

Poco prima, anche diversi esponenti della comunità ucraina milanese hanno manifestato davanti alla Scala. Gli attivisti hanno contestato la presenza all'interno del cast de ‘La forza del destino' di Anna Netrebko accusandola di essere "complice di Putin" e "un'abile sostenitrice del regime di Putin, che non perde occasione per utilizzarla come strumento di propaganda politica".

In mattinata, invece, a protestare sono stati circa 20 giovani del centro sociale Cantiere. Dopo aver srotolato uno striscione e acceso fumogeni, hanno gettato a terra secchi di letame sul quale hanno posizionato le fotografie della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, del vicepremier e ministro dei Trasporti Matteo Salvini, del presidente del Senato Ignazio La Russa e del premier israeliano Benjamin Netanyahu. Gli agenti della Digos hanno identificato gli attivisti che, nelle prossime ore, saranno denunciati.

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Articolo in aggiornamento

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