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Insulti a Liliana Segre: il biglietto su una panchina rossa nel giorno contro la violenza sulle donne

Il gesto, condannato dall’intera amministrazione comunale di Seveso (Monza e Brianza), è stato denunciato alle forze dell’ordine: indaga la Digos. Il biglietto era nascosto in un mazzo di fiori appoggiato su una panchina rossa.
A cura di Francesca Del Boca
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Un bigliettino scritto a mano e abbandonato in mezzo a poesie, dediche, mazzi di fiori, pupazzi. È stato trovato all'indomani delle celebrazioni per la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne su una delle panchine rosse del comune di Seveso (Monza e Brianza) un foglio dove un anonimo autore ha lanciato l’ennesimo sfregio alla senatrice a vita Liliana Segre, sopravvissuta ad Auschwitz e testimone della Shoah, rivolgendole righe piene di gravissimi insulti.

La scoperta è stata effettuata dalla consigliera comunale del Partito Democratico di Seveso Anita Argiuolo, che ha portato il fatto all’attenzione dell’assemblea comunale ieri, martedì 26 novembre. Il gesto, condannato unanimemente dall'intera amministrazione comunale, è stato così prontamente denunciato alle forze dell'ordine. "Un fatto ignobile non solo contro la panchina ma contro una donna specifica, presa di mira", ha dichiarato la sindaca Alessia Borroni in Consiglio comunale.

Il giorno prima, infatti, tanti cittadini di Seveso si erano raccolti intorno alla panchina rossa per il flash mob degli studenti del laboratorio teatrale dell'Istituto Milani e i discorsi delle autorità. Un momento di unione e raccoglimento, rovinato in parte da un messaggio così oltraggioso. "La polizia locale è stata allertata immediatamente, ma interverrà nelle indagini anche la Digos", sempre le parole della prima cittadina della città brianzola.

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