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Disordini a Corvetto per la morte di Elgaml, il presidente di Municipio: “Frutto di tensioni alimentate nel tempo”

A Corvetto, nel sud-est di Milano, decine di ragazzi stanno protestando da domenica 24 novembre, quando Ramy Elgaml è morto durante un inseguimento. Il presidente di Municipio 4, Stefano Bianco, ha spiegato a Fanpage.it come questi tafferugli, al di là dell’episodio, siano frutto di “una serie di tensioni che si sono alimentate nel tempo”.
A cura di Enrico Spaccini
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Stefano Bianco (foto da Facebook)
Stefano Bianco (foto da Facebook)

"Tutto questo è il frutto di una serie di tensioni che si sono alimentate nel tempo, e che in questo momento devono essere gestite". A dirlo a Fanpage.it è Stefano Bianco, presidente di Municipio 4, commentando i disordini che si sono verificati nel quartiere Corvetto a Milano causati dalla notizia della morte di Ramy Elgaml. 

Il 19enne è deceduto domenica 24 novembre dopo un inseguimento con i carabinieri di Milano. Il ragazzo si trovava in sella a un motorino guidato da un 22enne quando ha incontrato i militari, che hanno fatto segno ai due di fermarsi. I giovani, però, hanno deciso di proseguire comunque la corsa: ne è nato così un inseguimento per le strade del quartiere Corvetto, culminato in un incidente all'angolo tra via Ripamonti e via Quaranta.

Il 19enne è stato infatti sbalzato contro un muretto ed è deceduto nell'impatto, mentre il 22enne è rimasto gravemente ferito ed è stato portato in ospedale. È indagato per resistenza a pubblico ufficiale e omicidio stradale. In queste ore è stata data notizia che anche un carabiniere è indagato per omicidio stradale in concorso.

Così, dal giorno della morte di Elgaml il quartiere Corvetto di Milano, dove il ragazzo viveva con la famiglia, è diventato teatro di proteste e vandalismo. In meno di due giorni decine di giovani hanno appiccato roghi, danneggiato auto, vandalizzato un bus di linea e la pensilina di una fermata Atm, hanno dato fuoco a cassonetti e lanciato bottiglie e petardi contro la polizia. I ragazzi infatti chiedono giustizia per il loro amico che, secondo loro, sarebbe stato investito dalla vettura dei militari.

"Probabilmente ci saranno incontri tra una delegazione di questi ragazzi e le forze dell'ordine, spero che abbassino i toni delle loro rivendicazioni", ha proseguito Bianco a Fanpage.it.

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Bianco: "Siamo un po' preoccupati, confidiamo nelle forze dell'ordine"

Gli ultimi episodi violenti – come abbiamo scritto precedentemente – si sono verificati la notte scorsa, quando un bus della linea 93 è stato sfasciato da alcuni ragazzi. Sul posto sono intervenuti gli agenti di polizia. Gli investigatori, al termine delle operazioni, hanno fermato un 21enne che è accusato di lancio di petardi, getto di oggetti e resistenza a pubblico ufficiale.

Quella sera però per le strade c'erano almeno 70 persone. "Siamo tutti un po' preoccupati", afferma Bianco, "però confidiamo che chi si occupa di ordine pubblico riesca a mettere in sesto questa parte di città che in questi giorni sta vedendo tensioni di piazza".

Ramy Elgaml
Ramy Elgaml

"Non entro nel merito di quanto successo perché le indagini sono ancora in corso", ha proseguito Bianco. Per il presidente di Municipio 4 però è importante che siano portate avanti "iniziative che servono a evitare sul nascere queste tensioni". In questo modo, continua, "cerchiamo di intercettare i segnali e correggere il tiro a livello sociale per evitare che certe persone si sentano in difficoltà e non si sentano rappresentate nei territori. Altrimenti si rischia di sfociare in comportamenti come questi".

Quanto sta accadendo in queste ore in nome di Elgaml, afferma Bianco, "ha una matrice particolare, ma in generale le tensioni sociali si curano creando coesione e non con la repressione quando ormai la situazione è degenerata".

Gli anarchici: "La morte di Elgaml è la goccia che ha fatto traboccare il vaso"

Anche gli anarchici si sono espressi in merito ai disordini di Corvetto. "Il dolore per la morte di Ramy Elgaml si è trasformato in rabbia e sete di verità", scrive attraverso i propri canali social l'assemblea Galipettes di Milano, "probabilmente è la goccia che ha fatto traboccare il vaso". Secondo gli anarchici, "chi viene dai quartieri popolari ha a che fare con la polizia tutti i giorni, conosce l'arroganza e la violenza" e in questo modo "la rabbia aumenta".

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