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Arresti tra ultras di Milan e Inter

La tripla vita di “Belva” Luca Lucci: capo ultras del Milan, imprenditore e narcotrafficante

L’inchiesta ‘Doppia Curva’ della Dda di Milano e le indagini della guardia di finanza di Pavia hanno portato alla luce la tripla vita di Luca Lucci. L’ormai ex capo ultras del Milan, oltre a essere un imprenditore era anche “uno dei più importanti trafficanti di hashish”.
A cura di Enrico Spaccini
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Per anni Luca Lucci avrebbe provato a nascondere i suoi legami con la criminalità, svolgendo un ruolo centrale nella gestione della Curva Sud del Milan e portando avanti iniziative imprenditoriali che hanno coinvolto anche personaggi della scena musicale italiana. Una vita triplice che l'inchiesta ‘Doppia Curva‘ della Direzione distrettuale antimafia di Milano ha smascherato portando alla luce quelli che sarebbero i veri progetti di Lucci.

Luca Lucci, la "Belva"

Durante le indagini sulle infiltrazioni della criminalità organizzata nelle Curve di Inter e Milan, che lo scorso 30 settembre hanno portato a 19 arresti e numerose altre denunce, gli investigatori hanno scoperto il sistema di chat criptate che Lucci usava per gestire i suoi affari. L'ormai ex capo ultras rossonero si faceva chiamare "Belva", il soprannome che usava "nel lavoro in Spagna". In questo modo, comunicava in segreto con Rosario Calabria, ovvero "Orso New", e progettava di prendersi le piazze di spaccio di "Prealpi e Comasina".

Come ha scoperto la guardia di finanza di Pavia nell'indagine che ha portato a Lucci una nuova ordinanza di custodia cautelare, l'ex capo ultras del Milan sarebbe "uno dei più importanti trafficanti di hashish". Per trasportare la droga, si vantava di essere in grado di usare "12 camion, 6 con doppio fondo" e di poter contare su corrieri che lavoravano per ditte specializzate nella corrispondenza pacchi.

Per conquistare nuove fette di mercato, Lucci non escludeva la possibilità di farlo con le armi. "Nel cervello ho solo la guerra", diceva a Rosario Calabria, legato alla ‘ndrangheta di Platì.

Le altre due vite di Lucci

Nel frattempo, però, Lucci portava avanti sia la gestione della Curva Sud del Milan sia l'attività di imprenditore. Per esempio, attraverso la catena ‘Italian Ink‘ di barberie e tatuaggi che coinvolge anche alcuni rapper. Proprio davanti al negozio di Cologno Monzese, gli investigatori hanno immortalato diversi incontri con i capi della Curva Nord dell'Inter. Le indagini hanno stimato che tra settembre 2020 e marzo 2021 Lucci avrebbe totalizzato un fatturato di oltre 2,7 milioni di euro.

"Sicuro avrò il mandato lì pronto. E vabbé me ne fotto, moca prendo l'ergastolo: esco e faccio stragi", assicurava Lucci nelle chat criptate. Dallo scorso 30 settembre, l'ex capo ultras ha ricevuto un altro arresto. Sarebbe stato lui, infatti, il mandante dell'agguato e del ferimento ai danni di Enzo Anghinelli, avvenuto nel 2019, che ha portato al fermo anche del suo braccio destro, Daniele Cataldo.

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