Inchiesta dossieraggi, cos’è e cosa è successo: dagli hacker coinvolti agli “spiati”
Da Sergio Mattarella e la famiglia di Ignazio La Russa ad Alex Britti e gli eredi della dinastia Agnelli. Passando per Letizia Moratti e Matteo Renzi, alcuni giornalisti dei principali quotidiani di economia, industria e finanza, persino ex fidanzate da controllare. Per la Procura di Milano sarebbero oltre 800mila gli accessi abusivi alle banche dati strategiche nazionali che una squadra di hacker professionisti avrebbe violato per conto di svariati "clienti", sparsi nel mondo dell'imprenditoria e della politica italiana. Il tutto per saccheggiare informazioni su conti correnti, precedenti penali, dati fiscali, sanitari e condizionare così le attività dei "concorrenti".
Al centro della maxi inchiesta della Dda di Milano, che indaga con l'accusa di associazione per delinquere finalizzata all'accesso abusivo a sistema informatico, c'è la società investigativa Equalize Srl del presidente della Fondazione Fiera Milano Enrico Pazzali (tra i papabili candidati sindaco del centrodestra in città), e l'ex super poliziotto della Squadra mobile Carmine Gallo, ora agli arresti domiciliari. I due sono indagati insieme a "clienti" di peso come il finanziere Matteo Arpe, la giudice Carla Giovanna Ranieri, il numero due degli aeroporti di Milano Pierfrancesco Barletta e il rampollo di Luxottica Leonardo Maria Del Vecchio.
Cos'è l'inchiesta hacker e dossieraggi: circa 800mila dati rubati
L'indagine del pm Francesco De Tommasi, coordinata anche dalla Direzione nazionale antimafia, ha preso il via nel 2022. Da quanto è emerso dalle carte della Procura, i componenti dell'organizzazione avrebbero prelevato "dati di tutti i generi”, e di soggetti più svariati. La banda avrebbe agito su commissione di “clienti” anche a fini privatistici, per rivendere quelle informazioni a chi le richiedeva. E non solo. La banda di hacker ed ex poliziotti conniventi, di cui alcuni ancora in servizio, avrebbe realizzato così con i dossier illeciti “centinaia di migliaia di euro di profitti” in questi ultimi due anni.
"Un gigantesco mercato di informazioni segreti per ricattare imprenditori e politici", per i magistrati di Milano. "Sono innumerevoli gli accessi effettuati, con più di 800mila fascicoli rubati. Un dato allarmante per la dimensione imprenditoriale dell’attività di acquisizione di dati riservati".
Di cosa si occupa l'azienda Equalize Srl
L'articolato sistema di dossieraggio smascherato dalla Procura ha il suo fulcro in via Pitteri, pieno centro di Milano. Qui, a due passi dal Duomo, ha sede la Equalize Srl, società di sicurezza e investigazioni ora sotto sequestro. A capo ci sono Enrico Pazzali, manager di centrodestra e presidente di Fondazione Fiera (tuttora sotto incarico), e l'ex poliziotto Carmine Gallo, nome simbolo delle inchieste sulla ‘ndrangheta al Nord negli anni Novanta: con le sue intuizioni, contribuì a risolvere il mistero dell'omicidio di Maurizio Gucci, individuando l'ex moglie Patrizia Reggiani come mandante del delitto avvenuto in via Palestro nel 1995.
Chi sono gli indagati: arrestato l'ex poliziotto Carmine Gallo
Nell’inchiesta sul sistema per accedere illegalmente alle banche dati dello Stato e ottenere informazioni da vendere sono coinvolte diverse persone: i Carabinieri del nucleo investigativo di Varese hanno eseguito sei misure cautelari per associazione per delinquere finalizzata all'accesso abusivo a sistema informatico, mentre oltre 60 persone sono indagate a vario titolo per aver coordinato il sistema di dossieraggio o per averne richiesto i servizi: da un lato esperti informatici o appartenenti a polizia e carabinieri che fornivano le informazioni; dall’altro professionisti, manager d’impresa e imprenditori che beneficiavano dei report.
Tra i primi ci sono Enrico Pazzali, presidente di Fondazione Fiera Milano, consigliere dell’Università Bocconi e principale socio della Equalize con l’ex poliziotto e socio di minoranza di Equalize Carmine Gallo, l'esperto informatico Samuele Calamucci, nonché ideatore della piattaforma Beyond: si tratta di un sistema informatico con cui la Equalize sarebbe riuscita ad accedere direttamente ad alcune banche dati dello Stato senza l’aiuto di funzionari compiacenti, e ad aggregare poi le informazioni risultanti in una sorta di database parallelo.
Tra i "clienti", per i magistrati, ci sarebbero invece figure di peso come il vicepresidente di Sea Pierfrancesco Barletta, il banchiere-finanziere Matteo Arpe, l’ad di Banca Profilo Fabio Candeli e l'imprenditore Leonardo Maria Del Vecchio. Quest'ultimo, in particolare, secondo quanto emerso dalle indagini e sostenuto dalla Procura, avrebbe commissionato alcuni dossier anche per "monitorare" il telefono della fidanzata e futura sposa Jessica Sefarty e per screditare il fratello Claudio Del Vecchio con un finto rapporto della polizia di New York che lo catalogava come sex offender.
Chi sono le vittime, da Matteo Renzi a Ignazio La Russa fino a Alex Britti
Ma chi sono i soggetti spiati? Si tratta delle personalità più in vista della politica, da Roma fino ai governi regionali. In testa Sergio Mattarella con un indirizzo mail clonato, richieste su Ignazio La Russa e sul figlio Geronimo. Dall'inchiesta emerge come l'ex poliziotto della Mobile Carmine Gallo avrebbe effettuato "accertamenti" su persone "vicine politicamente" a Letizia Moratti, quando era candidata alle Regionali lombarde del 2023, su precisa richiesta di Enrico Pazzali. Per i pm, Pazzali aveva intenzione di reperire qualche notizia idonea a mettere in cattiva luce l'immagine della candidata del Terzo Polo, favorendo così la candidatura di Attilio Fontana.
Non solo istituzioni. Sotto la lente degli hacker professionisti è finito anche il cantante romano Alex Britti: l'ex suocero Fulvio Pravadelli, secondo quanto emerso, avrebbe infatti conferito un incarico a Equalize per controllare il cantautore dopo la separazione della figlia con l'ex compagno. Così come il campione sportivo Marcell Jacobs, monitorato dagli hacker di Equalize subito dopo la conquista della medaglia d'oro alle Olimpiadi di Tokyo del 2021.
Ad affidare l'incarico alla società era stato un avvocato padovano, ancora in corso di identificazione. La richiesta era quella di estorcere informazioni private dell'atleta, probabilmente legate ai suoi allenamenti e alla sua preparazione, impiantando un trojan sui telefoni dell'atleta e del suo staff. Così come era stato richiesto un monitoraggio tecnico del telefono del nutrizionista. Il via libera al lavoro era stato dato dall'avvocato padovano nel settembre del 2021, proprio il mese dopo la vittoria dell'oro olimpico.
Spiati anche cittadini russi
Spuntano anche presunti dossier su cittadini russi negli atti dell'inchiesta della Dda di Milano sulla banda di cyber-spie. L'hacker Samuele Calamucci, intercettato, parla di un "report su un famoso oligarca russo", mentre in altri passaggi i pm scrivono che si è cercato di accertare l'identità del russo e l'unico elemento è "una vicenda che vede coinvolti dei cittadini russi-kazaki (Victor Kharitonin e Alexandrovich Toporov)" e "la costruzione di un hotel a Cortina d'Ampezzo e la gestione di svariati resort di lusso". Un accesso abusivo, poi, avrebbe riguardato Vladimir Tsyganov e Oxana Bondarenko, attivi nel settore moda.
Il legame con mafie e servizi segreti
La presunta associazione per delinquere godrebbe inoltre “di appoggi di alto livello, in vari ambienti, anche quello della criminalità mafiosa e quello dei servizi segreti, pure stranieri” e gli indagati “spesso promettono e si vantano di poter intervenire su indagini e processi”. Lo ha scritto negli atti il pm della Dda Francesco De Tommasi, che spiega che il gruppo riconducibile alla società Equalize abbia in realtà una struttura “a grappolo”: ogni “componente” e “collaboratore” ha a sua volta “contatti nelle forze dell'ordine e nelle altre pubbliche amministrazioni” con cui “reperire illecitamente dati”.