Omicidio Candido Montini, il 17enne accusato del delitto trovato grazie al Dna come nel caso di Yara Gambirasio
È stato rintracciato attraverso i controlli incrociati del Dna raccolto nei giorni scorsi dagli esperti del Ris di Parma, che hanno esaminato tutti gli abitanti di Garzeno (Como) e dintorni.
Così, grazie alla comparazione delle tracce biologiche lasciate sulla scena del crimine dall'assassino di Candido Montini e i tamponi salivari effettuati a campione, gli investigatori sono finalmente arrivati a isolare il profilo genetico di un 17enne della zona, residente in una frazione di Garzeno: il giovane, fermato dai carabinieri al termine di un lungo interrogatorio alla presenza dei genitori, è stato ora trasferito al carcere minorile Beccaria di Milano.
Un metodo che ricorda quello applicato nel giallo di Yara Gambirasio, la 13enne uccisa a Brembate di Sopra (Bergamo) nel novembre del 2011: come in quel caso, incrociando quindi gli esiti dei test biologici raccolti a tappeto sul territorio, i Ris sarebbero arrivati a restringere il cerchio verso un gruppo familiare imparentato con la vittima, scovando proprio lì dentro il presunto responsabile dell'omicidio: un profilo che combacia perfettamente con il materiale ritrovato nella casa dell'ex vicesindaco del paese, ucciso a coltellate lo scorso 24 settembre. La stessa persona che, secondo quanto emerso finora, sarebbe stata anche ripresa dalle telecamere del paese.
Chi indaga, per il momento, segue intanto la pista della rapina finita male. Dall'appartamento del 76enne sarebbero spariti infatti il portafoglio e alcuni contanti, e il corpo senza vita della vittima è stato trovato a piedi nudi e in abiti da casa, come se fosse stato sorpreso in un momento di relax casalingo e aggredito con inaudita crudeltà a collo e addome.