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Voghera, l'assessore leghista Massimo Adriatici spara e uccide un uomo

Omicidio di Voghera, il consulente di Adriatici: “Lo sparo dell’ex assessore è stata una reazione automatica”

Giuseppe Sartori, docente di Neuropsicologia Forense all’Università di Padova, ha risposto alle domande sulla sua perizia di parte già depositata agli atti. Secondo il consulente della difesa, l’ex assessore di Voghera, Massimo Adriatici, aveva sparato a Youns El Boussetaoui con un’azione “automatica” e non controllata dovuta alla situazione di stress.
A cura di Enrico Spaccini
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Massimo Adriatici e Younes El Boussettaoui
Massimo Adriatici e Younes El Boussettaoui

L'ex assessore leghista alla Sicurezza del Comune di Voghera, Massimo Adriatici, sta affrontando il processo che lo vede imputato per eccesso di legittima difesa. La sera del 20 luglio 2021, in piazza Meardi, l'avvocato al tempo 47enne aveva ucciso con un colpo di pistola Youns El Boussetaoui, dopo che questo lo aveva colpito con uno schiaffo facendolo cadere a terra. Secondo la perizia di parte, eseguita dal docente di Neuropsicologia Forense all’Università di Padova Giuseppe Sartori, Adriatici avrebbe agito in modo incontrollato, facendo partire una reazione automatica che gli ha fatto premere il grilletto della pistola.

L'azione "incontrollata" dello sparo

La relazione di Sartori è stata già depositata agli atti e il docente nell'udienza che si è tenuta ieri, mercoledì 16 ottobre, ha risposto alle domande degli avvocati e del pm Roberto Valli. Il consulente di parte ha spiegato che quando una persona si trova in una situazione di pericolo, potrebbe porre in essere "un'azione automatica", non controllata, ovvero un meccanismo di difesa non cosciente.

Adriatici, quella sera di luglio di tre anni fa, quando era finito a terra si sarebbe ritrovato, secondo il perito, in una "situazione di stress" che gli ha fatto premere il grilletto della pistola che l'ormai ex assessore portava sempre con sé.

Il pm Valli ha fatto notare al docente di Neuropsicologia Forense che, nella maggior parte dei casi, quando capita uno sparo improvviso, ne segue subito un altro, un'altra azione incontrollata che nel caso di Adriatici non si è verificata. Per Sartori, invece, il primo colpo avrebbe "risvegliato" l'ex assessore, rendendolo di colpo consapevole delle sue azioni.

La "amnesia lacunare" di Adriatici

Inoltre, Sartori sostiene che Adriatici si sia di fatto dimenticato di quanto accaduto a causa di una "amnesia lacunare", anche questa legata allo stato di stress e, in parte, anche al colpo ricevuto da El Boussetaoui.

In questo punto, però, il consulente di parte è stato sollecitato dagli avvocati delle parti civili. In un video registrato con il cellulare, infatti, si vedrebbe l'ex assessore chiedere a un passante se aveva visto il 38enne marocchino avvicinarsi a lui con l'intenzione di colpirlo ancora. Cosa che, secondo i legali della famiglia della vittima, non sarebbe stata possibile in caso di "amnesia".

Per Sartori, però, si è trattato solo di un "ricordo non reale", che sarebbe stato generato in base agli elementi che Adriatici aveva a disposizione in quel momento. La prossima udienza è stata fissata per il prossimo 6 novembre, in cui è attesa la sentenza.

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