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Precipita per 30 metri dalla zip-line in Valtellina, i tecnici: “L’ultimo collaudo risale a 13 anni fa”

Secondo i tecnici nominati dalla Procura di Sondrio, la zip-line Fly Emotion non era stata sottoposta a collaudi annuali come da legge. Lo scorso maggio, una 41enne ha perso la vita precipitando durante un volo.
A cura di Enrico Spaccini
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Foto di repertorio
Foto di repertorio

L'ultimo collaudo a cui è stata sottoposta la zip-line Fly Emotion di Sondrio e di cui è stata trovata traccia documentale risale al 2011, ovvero l'anno di apertura dell'impianto. È quanto emerso dalla relazione tecnica intermedia a cui è stato sottoposto l'impianto che si trova ancora sotto sequestro in seguito all'incidente del 5 maggio scorso costato la vita a Ghizlane Mouthair, precipitata a pochi metri dall'arrivo durante l'attraversamento in volo della Valle del Bitto. I tecnici hanno dato parere negativo a una sua rimessa in funzione, in attesa dei risultati della perizia disposta a giugno dalla Procura di Sondrio per ricostruire la dinamica di quanto accaduto.

L'inchiesta della Procura di Sondrio

Gli investigatori, coordinati dal pm Pietro Basilone titolare del fascicolo d'inchiesta, ipotizzano che alla base dell'incidente che ha portato alla morte della 41enne marocchina ci sia stato un errore umano durante la fase di vestizione della donna da parte degli addetti dell'impianto. Al momento, gli indagati sono cinque: l'amministratore delegato della società Fly Emotion, il direttore dello stabilimento, due addetti all'imbracatura e il terzo dipendente che ha effettuato l'ultimo controllo di sicurezza e dato il via libera alla partenza di Moutahir.

A giugno il procuratore ha disposto la perizia tecnica e nominato i consulenti che hanno effettuato in tutto tre sopralluoghi, l'ultimo dei quali a settembre. Sotto esame ci sono le condizioni dell'impianto, le imbracature utilizzate e i vari collaudi e autorizzazioni. Come riportato dal Corriere della Sera, la relazione intermedia ha evidenziato che "non risultano evidenze di collaudi annuali obbligatori" , fatta eccezione per quello del 2011 quando l'attrazione è stata aperta al pubblico.

Gli approfondimenti sulle imbracature

I tecnici avrebbero, poi, rilevato altre mancanze documentali. Su tutte, l'autorizzazione firmata sempre nel 2011 dal Comune di Albaredo San Marco in merito all'esercizio dell'impianto. Stando a quanto emerso, questa sarebbe stata concessa "senza la preventiva verifica del parere della Commissione provinciale di vigilanza del pubblico spettacolo".

Infine, sotto esame anche le forniture degli imbraghi. Mouthair avrebbe dovuto percorrere la zip-line agganciata a due corde con un sostegno per il tronco, a pancia in giù e con le gambe immobilizzate. Alcuni testimoni, invece, avrebbero raccontato di averla vista scendere in posizione eretta e l'ipotesi degli investigatori è che le cinghie possano essersi rotte quando ormai la 41enne è distante solo pochi metri dall'arrivo.

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