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Omicidio Sharon Verzeni

Omicidio Sharon Verzeni, sensitivo accusa un’architetta e viene denunciato per calunnia: “Me lo ha detto il pendolo”

I carabinieri di Bergamo hanno denunciato un 59enne per calunnia. L’uomo sosteneva di essere un sensitivo e che, grazie a un pendolo, aveva scoperto che un’architetta era coinvolta nell’omicidio di Sharon Verzeni. In realtà, il 59enne aveva avuto un contenzioso lavorativo con la donna che stava accusando.
A cura di Enrico Spaccini
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Un 59enne è stato denunciato per calunnia dai carabinieri del nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Bergamo. Stando a quanto ricostruito, lo scorso 13 agosto l'uomo avrebbe effettuato una telefonata alla biblioteca di Terno d'Isola sostenendo che un'architetta di Suisio fosse implicata nell'omicidio di Sharon Verzeni. Le indagini, invece, avevano portato all'arresto di Moussa Sangare, tra il 29 e 30 agosto, il quale ha confessato dicendo di aver agito da solo. Il 59enne ha provato a giustificarsi dicendo di aver ottenuto quelle informazioni grazie alle sue doti di sensitivo.

Le segnalazioni arrivate sull'omicidio di Sharon Verzeni

Sharon Verzeni era stata accoltellata a morte nella notte tra il 29 e il 30 luglio in via Castegnate a Terno d'Isola. Per intere settimane i carabinieri hanno indagato, ascoltato numerose testimonianze e visionato ore di filmati di sorveglianza, arrivando a rintracciare il responsabile dell'omicidio solo un mese dopo i fatti.

Nel frattempo, sono arrivate al Comando segnalazioni che, con il tempo, si sono rivelate più o meno fondate. Per esempio, Fabio Delmiglio, conosciuto come il sosia di Johnny Depp, è stato denunciato a fine agosto per favoreggiamento personale dopo aver finto di aver conosciuto Verzeni "solo per ottenere un ritorno pubblicitario". Invece, si sono rivelate fondamentali per le indagini le testimonianze di due giovani che avevano visto quella notte Sangare allontanarsi da Terno in sella alla sua bicicletta.

Il pendolo e le presunti doti da sensitivo del 59enne

Il 13 agosto era arrivata una telefonata alla biblioteca di Terno. La persona impiegata in quel momento ha raccontato che dall'altra parte della cornetta c'era un uomo, che voleva restare anonimo, il quale affermava che un'architetta residente a Suisio fosse implicata nell'omicidio della 33enne. Gli accertamenti hanno permesso ai carabinieri di risalire a un uomo residente nel Milanese che risulta intestatario dell'utenza telefonica da cui era partita la chiamata.

I militari hanno scoperto che questa persona nel 2006 aveva avuto un contenzioso per questioni lavorative proprio con l'architetta che stava accusando. Nella mattinata del 28 settembre si sono presentati alle porte del B&B dove sta alloggiando e durante la perquisizione hanno trovato, e sequestrato, il cellulare con cui aveva telefonato alla biblioteca. Lui ha provato a giustificarsi sostenendo di essere un sensitivo e di essere entrato in possesso di quelle informazioni grazie a un pendolo. Il 59enne è stato, infine, denunciato per calunnia.

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