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“Ci trattano come animali”: detenuto denuncia botte nel carcere di Opera in una lettera, aperta un’inchiesta

La Procura di Milano ha aperto un’inchiesta su alcuni presunti pestaggi avvenuti all’interno del carcere di Opera nei confronti di detenuti.
A cura di Ilaria Quattrone
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(immagine di repertorio)
(immagine di repertorio)

Nella giornata di oggi, martedì 30 luglio, la procura di Milano ha aperto un'inchiesta su alcuni presunti pestaggi all'interno del carcere di Opera. Le indagini sono iniziate dopo che il garante dei detenuti del Comune di Milano, Francesco Maisto, ha ricevuto una lettera scritta da un detenuto.

Questa persona – il testo è anonimo – ha inviato l'oggetto a una amica che, a sua volta, ha deciso di inoltrarla al dottor Maisto. All'interno sono stati descritti alcuni pestaggi: "Ci trattano come animali", sarebbe uno dei passaggi. Inoltre l'uomo avrebbe raccontato che diversi detenuti sarebbero stati picchiati con manganelli e aste di ferro. Ha affermato infine di non essere riuscito a ottenere una visita medica nonostante i suoi problemi fisici.

Una volta che il garante ha ricevuto il testo, l'ha inoltrata alla Procura di Milano. Il fascicolo è stato quindi affidato alle pubblico ministero Rosaria Stagnaro e Cecilia Vassena. Le magistrate sono le stesse che stanno indagando sulle torture e i maltrattamenti che sarebbero avvenuti all'interno del carcere minorile Cesare Beccaria che ha portato all'arresto di alcuni agenti della polizia penitenziaria.

Sembrerebbe che non ci sia solo una lettera. Ci sarebbe infatti un ulteriore documento: ci sarebbe una breve segnalazione di un pestaggio. In questo caso però ci sarebbe anche il nome della vittima. Nei prossimi giorni si potrebbe avere un quadro più preciso dell'intera vicenda.

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