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La coppia che aveva nascosto 12 milioni di euro in giardino condannata a 4 anni: presentato il ricorso

La coppia di Gussago aveva sotterrato otto milioni di contanti nel giardino di casa, nascondendo altri quattro milioni tra il sottotetto, la cantina e le cappe in cucina.
A cura di Francesca Del Boca
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Sono stati condannati a 4 anni di carcere Giuliano Rossini, imprenditore di Gussago, e la moglie Silvia Fornari: avevano nascosto nel giardino di casa e tra cappe in cucina, cantina e sottotetto ben 12 milioni di euro in contanti, frutto di una maxi evasione fiscale da mezzo miliardo di fatture inesistenti.

Non ci sta però l'accusa, che presenta direttamente ricorso in Cassazione chiedendo una pena più severa: secondo quanto anticipato da Il Giornale di Brescia, il sostituto procuratore generale Giulia Labia indica come il gup avrebbe dovuto disporre la confisca di beni, denaro e valori per un ammontare pari al profitto del reato ovvero a più di 100 milioni di euro, cinque volte tanto quanto sequestrato dal gip nel corso dell’inchiesta.

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Panetti di banconote da 20, 50 e 100 euro, imballati dentro tante scatole di cartone. Così la coppia, 47 anni lui e 41 lei, aveva fatto sparire il suo tesoro nero. Fondi accumulati in anni e anni attraverso società cartiere e triangolazioni estere: meccanismi internazionali, secondo l’accusa, gestiti direttamente da Gussago. E, per la precisione, da una sorta di ufficio casereccio impiantato nelle campagne della Franciacorta. Un cascinale come tanti, insospettabile.

Anche all'esterno, del resto, la coppia non ha mai destato alcun dubbio. I due conducevano infatti uno stile di vita sobrio: casa modesta, vestiti semplici, utilitarie in garage e spostamenti in bicicletta. Niente automobili di lusso, alta moda, gioielli, mete di vacanza esclusive. Un'esistenza tranquilla. Con quasi dieci milioni di euro in contanti accuratamente impacchettati e nascosti in casa.

"Professionisti della frode", li aveva definiti il gip Matteo Grimaldi. E registi di una complessa organizzazione, che ha fatto scrivere sul registro degli indagati 77 soggetti tra imprenditori, faccendieri e prestanome. E che, oltre alla condanna a quattro anni di carcere per la coppia, ha condotto a sentenza di condanna il figlio 23enne e la sorella della moglie per tre anni, dieci mesi e venti giorni.

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