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Milano, una zingaropoli con Pisapia? Tutto già approvato nel 2007 dal centrodestra

Quattro anni fa la giunta comunale di Letizia Moratti aveva già approvato un Pgt per un centro multiculturale a Milano. Mentre sono dello scorso anno i due emendamenti che prevedono ”la moschea, e aree di sosta per nomadi”.
A cura di Biagio Chiariello
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"Zingaropoli". La parolina magica sulla quale il centrodestra sta fondando la campagna elettorale in vista del ballottaggio di Milano del prossimo 29 e 30 maggio. Da oggi il capoluogo lombardo sarà tappezzato di manifesti fatti stampare dalla Lega Nord, sui quali saranno riportati i piani del candidato del centrosinistra, Giuliano Pisapia, il "matto – come l'aveva definito Bossi– che vuole campi nomadi e moschee islamiche”. Il Carroccio diffonderà poi volantini sui dieci maggiori rischi per la città contenuti nel programma dell'aspirante sindaco del Pd, mentre su Telepadania andranno in onda spot legati a Pisapia "Amico dei Rom". Anche la Lega, dunque, comincia a sfoderare le armi, dopo quanto già fatto vedere dal Pdl (sempre a proposito di manifesti, vedi quelli della Moratti sui centri sociali). Ed è di ieri la stoccata del vicesindaco e assessore alla sicurezza del capoluogo lombardo, Riccardo De Corato: "Non mi riconosco nel programma di Pisapia che prevede una famiglia senza distinzioni di sesso, una Milano in cui non c'è più differenza tra uomo e donna". E poi l'affondo: "Pisapia ha detto che vuole fermare gli sgomberi di rom. Questo vuol dire che la città in breve tempo si riempirà non solo di nomadi, ma sarà sommersa di immondizia come Napoli". Il comune obiettivo è uno solo: mostrare come potrebbe diventare la beneamata Milano nelle mani di un'estremista come Pisapia. Del resto sempre nella giornata di ieri è stato lo stesso Silvio Berlusconi nel suo discorso a reti unificate a manifestare il disprezzo per il programma di Pisapia: "Io sono convinto che i milanesi non vorranno consegnare al secondo turno la loro città all'estrema sinistra facendola diventare una metropoli disordinata, caotica e insicura. Milano non può diventare una città islamica, una zingaropoli piena di campi rom, una città che aumenta le tasse".

Questo e altro abbiamo sentito e sentiremo in questi giorni. Tuttavia c'è un piccolo punto che forse gli elettori milanesi dovrebbero conoscere in vista del secondo turno in cui si decideranno le sorti della città. In un articolo del Corriere della Sera, datato 24 marzo 2007, dal titolo: "Sorgerà al parco Lambro il villaggio solidale per i rom", si legge di un'area sequestrata dal Comune di Milano ad un contadino per essere ceduta alla Casa della Carità che ne avrebbe fatto un centro multiculturale. L'iniziativa è stata promossa dal Piano di governo del territorio approvato dal centrodestra, su richiesta dello stesso De Corato.

Il piccolo villaggio – dieci casette prefabbricate – sorgerà ai margini di Parco Lambro, più precisamente al confine con quella stessa area del Ceas dove «i volontari di don Virginio Colmegna – come riconosce il vicesindaco Riccardo De Corato – ospitano insieme con altre persone in difficoltà i rom di Opera» sin dal giorno in cui dovettero fuggire dalla loro tendopoli, scacciati dal presidio allestito contro di loro: «E non si può pretendere che stiano lì in eterno», dice il vicesindaco.

Ma non è tutto. Come riporta stamattina il Fatto Quotidiano lo scorso anno la giunta di Letizia Moratti ha approvato un emendamento di Rifondazione comunista che ha introdotto nel Pgt luoghi di culto per tutte le religioni. Più precisamente l'emendamento di Rifondazione Comunista, accolto dalla maggioranza comunale milanese, aveva come oggetto: la “Garanzia di luoghi di culto per tutte le religioni rappresentate in città, di ogni culto”. Così il Pdl ha dato più "spazio per ospitare luoghi di culto di tutte le religioni, inclusa la moschea, e aree di sosta per nomadi" come si legge sull'articolo del Corriere della Sera del 23 giugno 2010.

Eppure da stamattina Milano si è svegliata con manifesti che titolavano: “Milano zingaropoli con Pisapia, più campi nomadi e la più grande moschea d’Europa”.

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