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Migranti, Viminale autorizza sbarco in Italia della Ong Sea-Watch: è il primo dell’era Salvini

Il Viminale ha autorizzato lo sbarco nel porto di Reggio Calabria della nave della Ong Sea-Watch, con a bordo 232 migranti. Si tratta del primo dall’inizio dell’era Salvini come ministro dell’Interno. Salvini ha polemizzato con Malta e ha parlato delle Ong affermando che alcune “fanno volontariato, altre fanno affari”.
A cura di Stefano Rizzuti
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Foto: Twitter/Sea-Watch
Foto: Twitter/Sea-Watch
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Domani mattina, intorno alle 8, la nave della Ong Sea-Watch attraccherà al porto di Reggio Calabria con a bordo 232 migranti. Quello di domani sarà il primo sbarco di una Ong da quando si è insediato il nuovo governo e Matteo Salvini è ministro dell’Interno. L’imbarcazione che arriverà domani al porto di Reggio Calabria ha prestato soccorso negli scorsi giorni a un’altra nave della Ong Seefuchs, con a bordo 120 persone, senza però poterle imbarcare. L’autorizzazione per sbarcare è stata data dal Viminale e le operazioni di soccorso sono state coordinate dalla sala operativa della guardia costiera di Roma.

Termina così l’odissea della Sea-Watch, che ha vagato in mare per oltre 80 ore, con 232 persone a bordo in situazione di emergenza, tra migranti malati ed esausti, come riportato dalla stessa Ong. A complicare la situazione il soccorso richiesto dalla Seafuchs, aiutata dalla Ong tedesca senza però la possibilità di imbarcare i suoi migranti a bordo a causa delle condizioni del mare. Malta avrebbe rifiutato l’approdo della Seafuchs, che ora è ancora in mare, assistita dalla guardia costiera italiana. Secondo la versione di Malta, però, il Paese avrebbe dato l’autorizzazione a sbarcare ma le condizioni del mare avrebbero impedito all’imbarcazione di cambiare rotta.

Cos’è Sea-watch

Sea-Watch è una organizzazione umanitaria senza scopo di lucro che “svolge attività di ricerca e salvataggio nel Mediterraneo centrale”. Compito della Ong è quello di fornire mezzi di soccorso per fronteggiare le emergenze in mare. Nasce nel 2014 su iniziativa di alcuni volontari, criticando gli accordi stipulati dai paesi dell’Ue con paesi terzi come Turchia e Libia, considerati “controversi in ambito di diritto internazionale”. “Questi – spiegano sul loro sito – sono i motivi per i quali ci dedichiamo al salvataggio in mare: nessuno, in cerca di una vita sicura e più umana, merita di morire alle frontiere dell’Unione europea”. Finora Sea-Watch è stata coinvolta nel salvataggio di più di 35mila persone.

Salvini: ‘Alcune Ong fanno volontariato, altre affari’

Il ministro degli Interni Matteo Salvini della questione Ong ha parlato quest’oggi, spiegando che il tema “non si risolve con il regolamento” riguardante le organizzazioni che offrono soccorso in mare. “C’è un preciso disegno al limite delle acque territoriale della Libia per fungere da taxi. Purtroppo non è dal regolamento che passa la soluzione del problema”. Il ministro dell’Interno spiega allora la linea che seguirà: “Stiamo lavorando sul fronte Ong, alcune fanno volontariato, altre fanno affari”.

Lo scontro tra Salvini e Malta

Sulla questione della nave che non è sbarcata a Malta e che è stata aiutata dalla guardia costiera italiana, Salvini ha lanciato una accusa diretta a Malta: “Non è possibile che Malta dica no a ogni richiesta di intervento. Il buon dio ha messo Malta più vicina all’Africa che alla Sicilia”, ha affermato oggi da Como. Nel pomeriggio è arrivata la reazione del governo di Malta, che respinge le accuse del ministro dell’Interno negando “di non dare assistenza ai migranti”. Nella nota diffusa dal governo di La Valletta si sottolinea il rispetto “di tutti gli obblighi in ogni momento, compresi quelli delle convenzioni internazionali” riguardanti la sicurezza in mare.

Salvini ha poi contro-replicato al governo di Malta: “Ci dicano gli amici maltesi quante navi che trasportavano migranti hanno attraccato nei loro porti nel 2018, quante persone sono sbarcate, quante domande di asilo sono state esaminate e quante accolte. L’Italia vuole risolvere i problemi, non crearli”.

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