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Migranti, Onu all’Italia: “Blocchi decreto sicurezza bis”. Salvini: “Tifosi dell’immigrazione di massa”

Gli esperti dell’Onu, a cui ieri sera la Farnesina aveva chiesto chiarimenti, confermano i richiami per il decreto sicurezza bis: “Il diritto alla vita e il principio di non respingimento dovrebbero sempre prevalere sulla legislazione nazionale o su altre misure presumibilmente adottate in nome della sicurezza nazionale”.
A cura di Annalisa Cangemi
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L'Onu ha bacchettato l'Italia sul decreto Sicurezza bis e sulle direttive del Viminale che riguardano le ong, accusando il governo di violare i diritti umani, perché i provvedimenti in questione veicolano sentimenti xenofobi e razzisti. Il ministro degli Interni Matteo Salvini ha respinto le accuse: "L'Onu è un organismo internazionale che costa miliardi di euro ai contribuenti, che ha come membri la Corea del Nord e la Turchia, regimi totalitari, e viene a fare la morale sui diritti umani all'Italia, a Salvini, per il decreto sicurezza. Fa ridere, è da ‘scherzi a parte", ha replicato ieri il ministro degli Interni.

Oggi però l'Onu ribadisce i richiami, e in una nota, conferma la posizione espressa già nella missiva, invitando il "governo a bloccarlo". In un comunicato diffuso oggi, gli esperti "condannano la bozza di decreto proposta dal ministro dell'Interno, Matteo Salvini" che prevede "multe per chi soccorre migranti e rifugiati in mare". E ancora: "Il diritto alla vita e il principio di non respingimento dovrebbero sempre prevalere sulla legislazione nazionale o su altre misure presumibilmente adottate in nome della sicurezza nazionale", si legge nella nota.

"Esortiamo le autorità a smettere di mettere in pericolo la vita dei migranti, compresi i richiedenti asilo e le vittime della tratta di persone, invocando la lotta contro i trafficanti. Questo approccio è fuorviante e non è in linea con il diritto internazionale generale e il diritto internazionale dei diritti umani". Al contrario "le politiche migratorie restrittive contribuiscono ad aggravare le vulnerabilità dei migranti e servono solo ad aumentare il traffico di persone". I sei esperti dell'Onu, che sollecitano una risposta alla loro lettera, chiedono anche il ritiro delle due precedenti direttive che vietano l'accesso ai porti italiani alle navi di organizzazioni non governative che salvano migranti al largo delle coste della Libia. In particolare, la seconda direttiva che prende di mira la nave Mare Jonio, sottolinea il comunicato. "Siamo profondamente preoccupati per le accuse mosse contro la nave Mare Jonio, che non sono state confermate da autorità giudiziarie competenti. Crediamo che si tratti di un altro tentativo politico di criminalizzare gli attori umanitari che forniscono servizi salvavita indispensabili per proteggere la vita e la dignità degli esseri umani", aggiungono. Per i sei relatori esperti le direttive stigmatizzano inoltre i migranti come "possibili terroristi, trafficanti e contrabbandieri", senza fornire prove. "Temiamo che questo tipo di retorica aumenterà ulteriormente il clima di odio e di xenofobia, come già evidenziato in un'altra lettera a cui il governo italiano è anche ancora risposto", concludono.

Ieri sera il ministro degli Esteri Moavero Milanesi aveva incaricato il Rappresentante italiano alle Nazioni Unite a Ginevra, l'Ambasciatore Gian Lorenzo Cornado, di contattare i firmatari della lettera inviata all'Italia, in data 15 maggio, "per chiedere elementi più precisi sulle fonti utilizzate". 

Matteo Salvini replica all'Onu

Il ministro degli Interni ha risposto così al nuovo intervento dell'Onu di questa mattina: "Sulla sicurezza e la felicità degli italiani decidono ministri e parlamentari eletti dagli italiani, non sconosciuti burocrati tifosi dell'immigrazione di massa. L'Onu – ha aggiunto a margine di un evento a Roma – si occupi dei problemi ben più rilevanti di violazione dei diritti umani che ci sono in giro per il mondo, dalla Turchia alla Corea fino al Venezuela, piuttosto che venire a fare le pulci in Italia". 

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