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Migranti, c’è accordo fra i Paesi Ue: “Hotspot aperti entro novembre”

L’UE ha stanziato un miliardo di euro per sostenere le agenzie ONU che operano in Siria. Tusk: “L’ondata più grande di profughi deve ancora arrivare: è chiaro a tutti che non possiamo continuare come prima con porte e finestre aperte”.
A cura di Davide Falcioni
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"L'ondata più grande di profughi deve ancora arrivare: è chiaro a tutti che non possiamo continuare come prima con  porte e finestre aperte". A dirlo, in occasione del summit dei leader europei, è stato il presidente del consiglio UE  Donald Tusk annunciando che "l'attuale caos alle nostre frontiere esterne deve finire. Tutti sono d'accordo sulla necessità di recuperare il controllo dei nostri confini". Il diplomatico ha aggiunto: "Abbiamo avuto una discussione sulla base dei fatti e non delle emozioni. Certo, la discussione tra il premier ungherese ed il cancelliere austriaco è stata sostanziale ed energetica, ma l'atmosfera è molto promettente". Tusk ha parlato  di " momento simbolico" perché si è messa fine " a questo gioco rischioso del biasimo reciproco".

Matteo Renzi ha invece affidato il suo commento a facebook:

Il Presidente del Consiglio europeo è quindi passato a illustrare le misure concrete adottate per tentare di fronteggiare l'emergenza. In primis i paesi dell'UE hanno accettato di stanziare complessivamente un miliardo di euro a favore delle agenzie delle Nazioni Unite operanti in Siria:  "Grazie ai leader europei possiamo stanziare un altro miliardo di euro per aiutare i profughi attraverso (le agenzie Onu) World Food Programme e Unhcr (responsabile dell'assistenza ai rifugiati)", ha detto Tusk.

Per quanto riguarda gli hotspot "abbiamo avuto una buona discussione. Saranno messi atto entro la fine di novembre. E' molto importante che ora abbiamo raggiunto una data certa", ha sottolineato Donald Tusk. Gli hotspot saranno strutture adibite a identificare , fotosegnalare e registrare i migranti e saranno allestite nei paesi più esposti agli arrivi (soprattutto Italia e Grecia ). Lo stesso primo ministro italiano Renzi ha sottolineato come entro novembre le strutture saranno state allestite: "Per l'opinione pubblica italiana questa notte è stata importante, perché fino a qualche mese fa, quando dicevamo che questa questione riguardava tutti, ci guardavano male". Nel summit, spiega il premier, si è detto che "da qui alla fine dell'anno, dandoci l'obiettivo ambizioso di novembre 2015, tutti i paesi hanno la possibilità di dare una mano e non soltanto sugli hotspot, ma anche sulla relocation, cioè la divisione dei richiedenti asilo e dei profughi, e sui ritorni, non gestito dai singoli paesi ma dall'Unione europea e dalla Commissione".

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