Migranti, l’Austria vuole imporre un tetto sulle richieste d’asilo. UE: “E’ illegale”
La scelta dell'Austria di mettere un tetto giornaliero di richieste di asilo (80) è "incompatibile" con il diritto internazionale. E’ scontro a Bruxelles alla vigilia dell’apertura del Consiglio dei capi di Stato e di governo su crisi dei rifugiati e Brexit. La decisione del Governo di Vienna non piace al commissario europeo alle Migrazioni, Dmitri Avramopoulos, che lo dice a chiare lettere in una lettera di cui è in possesso l'agenzia Dpa, ma neanche al presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker. Ma il ministro dell’Interno austriaco, Johanna Mikl-Leitner, va avanti per la sua strada, e il cancelliere Werner Faymann afferma che ”è impensabile che accettiamo tutti i richiedenti asilo d’Europa”. Faymann ha poi sottolineato che la questione di diritto dovrà essere affrontata dai giuristi. Da quando è iniziata l’emergenza immigrazione, l’Austria è stato uno dei Paesi focali delle rotte dei rifugiati in arrivo da Sud attraverso i Balcani. Nel 2015 ha registrato circa 700 mila ingressi e 90 mila richieste d’asilo.
Anche la Serbia farà come l'Austria
E non è certo l’unica a ponderare simili misure per rafforzare la sicurezza delle frontiere e frenare il flusso migratorio. Da Belgrado il ministro del Lavoro e affari sociali incaricato per la crisi dei profughi, Aleksandar Vulin, ha detto che "la Serbia farà come fa l'Austria". "Non vogliamo riversare su altri i nostri problemi, ma non possiamo consentire che i problemi di altri si risolvano sul territorio serbo", ha detto Vulin ai cronisti. "Se l'Austria o un qualsiasi altro Paese introduce nuove regole per aumentare o diminuire il flusso di migranti, la Serbia deve attuare la stessa regola", ha aggiunto il ministro, spiegando che la decisione è in linea con un accordo tra i Paesi presenti sulla rotta migratoria.
Renzi: "Stop ai fondi a chi non accoglie migranti"
Sulla problematica è intervenuto anche il premier Matteo Renzi, dicendo: "Mi rendo conto che la situazione in Austria è comprensibilmente molto difficile. C'è un problema. Ma non possiamo pensare di chiudere il Brennero che è uno dei passaggi simbolici dell'Europa". Quindi attacca: “La solidarietà non può essere solo nel prendere. Inizia la fase della programmazione dei fondi 2020, o siete solidali nel dare e nel prendere, oppure smettiamo di essere solidali noi Paesi contributori”. Quindi la forte presa di posizione: "Basta con le prese in giro. La solidarietà non può essere solo nel prendere. Inizia ora la fase della programmazione dei fondi 2020. O siete solidali nel dare e nel prendere, oppure smettiamo di essere solidali noi Paesi contributori. O accettate i migranti o noi, Paesi contributori, vi bloccheremo i fondi. E poi vediamo".