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Migranti, l’allarme della Grecia: in 70mila rischiano di rimanere bloccati

Dopo la chiusura delle frontiere dei Paesi della rotta balcanica, il governo ellenico lancia l’allarme: “Abbiamo un piano di emergenza, ma ci auguriamo che l’Unione europea si muova più velocemente”.
A cura di Antonio Palma
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Con la chiusura delle frontiere di diversi Paesi Ue e la conseguente stretta sui passaggi da parte dei Paesi della cosiddetta rotta balcanica, in Grecia rischiano di rimanere bloccati tra i 50mila e i 70mila migranti. A lanciare l'allarme è lo stesso governo ellenico preoccupato non poco di rimanere isolato nell'accoglienza ai tanti disperati in gran parte in fuga dalla guerra in Siria attraverso la Turchia. Le stime in particolare arrivano dal ministro delle politiche migratorie di Atene, Yannis Mouzalas, che già nei giorni scorsi aveva criticato apertamente la scelta dell'Austria di organizzare una conferenza ristretta sul caso migranti con tutti i Paesi della rotta balcanica senza invitare Atene. "Noi abbiamo un piano di emergenza, ma ci auguriamo che l'Unione europea si muova più velocemente per affrontare la crisi" ha dichiarato Mouzalas, spiegando che "attualmente ci sono 22mila migranti intrappolati in Grecia".

"Non si possono lasciare da soli i Paesi impegnati in prima linea nella gestione dei profughi e i pesi dell'accoglienza debbono essere distribuiti equamente" ha tuonato il rappresentate del governo greco, ribadendo il concetto già espresso al consiglio dell'Unione europea e cioè che "la Grecia non accetterà di diventare il Libano d'Europa e di trasformarsi in un magazzino di anime, anche se questo comporta un aumento di fondi". La polemica a distanza con l'Austria però non si placa e a rispondere da Vienna ci ha pensato lo stesso cancelliere austriaco Werner Faymann che ha accusato la Grecia di comportarsi "come una agenzia di viaggio" per migranti duretti in Europa. "Non capisco più la politica dei greci. È inaccettabile che la Grecia agisca come una agenzia di viaggi e lasci passare tutti i migranti. La Grecia ha accolto l'anno scorso 11mila richiedenti asilo, noi 90mila. Questo non deve ripetersi", ha dichiarato il cancelliere.

A ribadire che la situazione in Grecia sta diventando insostenibile però è arrivata anche Save the Children che parla di condizioni drammatiche al confine tra Grecia e Macedonia dove migliaia di persone si sono ammassate nel campo di Idomeni. "Nel campo non sono garantiti i servizi essenziali, la protezione e l'assicurazione dei beni di prima necessità, tra cui anche un'informazione adeguata. Bambini piccoli, anche di pochi mesi, dormono per terra, chi è più fortunato sotto una tenda da campeggio, altrimenti su un cartone o avvolti in una coperta nel fango" spiegano dall'organizzazione umanitaria.

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