Migranti, il ministro Trenta chiede la modifica della missione Sophia: “Le navi Ue non sbarchino solo in Italia”
Il governo italiano vuole proporre una strategia a livello europeo per evitare che le navi che salvano i migranti nel Mar Mediterraneo approdino principalmente nei porti italiani. Stando a indiscrezioni, questo pomeriggio il ministro della Difesa Elisabetta Trenta, attesa al vertice informale di Vienna, presenterà il progetto di riforma pensato dal proprio ministero in accordo con il vicepremier Luigi Di Maio. I principali punti previsti dalla "riforma" sono essenzialmente tre: il governo italiano chiederà l'introduzione del principio di rotazione dei porti di sbarco dei migranti soccorsi in mare, lo sganciamento del paese di approdo dal criterio geografico di vicinanza e una unità di coordinamento ad hoc con Frontex con rappresentanti di tutti i Paesi Ue, con sede a Catania.
“Puntiamo a fare in modo che non sia più solo l’Italia a farsi carico del problema, bensì anche gli altri Stati membri. A maggior ragione per quanto riguarda Sophia, che è una missione Ue", spiegano fonti della Difesa.
Il ministro Trenta sarà dunque la prima negoziatrice e avrà il compito di presentare e spiegare la proposta avanzata dal governo italiano ai colleghi europei, ma numerose sono le incognite, su tutte la posizione dei Paesi del blocco di Visegrad. Nella giornata di ieri, per esempio, il premier Conte ha incontrato il primo ministro ceco Andrej Babis, sostenitore della politica "sbarchi zero", e parlando della questione migranti – nonché della necessità per l'Italia di ricevere supporto e aiuto da tutti gli Stati membri – non è riuscito ad ottenere altro che un secco no, come a dire "il blocco di Visegrad non accetterà mai alcun tipo di redistribuzione dei migranti in Ue".
E dello stesso avviso dei premier dei paesi del Blocco di Visegrad sembra essere anche lo stesso ministro dell'Interno italiano, Matteo Salvini, il quale punta non tanto a redistribuire i migranti in Ue, quanto più a bloccare definitivamente gli sbarchi in territorio italiano ed europeo. Nonostante la diversità di visioni, il progetto che il ministro Trenta andrà a presentare al vertice informale dei ministri della Difesa Ue avrebbe ottenuto per il momento il nulla osta del Viminale. Per ottenere dei risultati sensibili, però, l'Italia avrà bisogno del supporto degli altri Paesi del Mediterraneo, su tutti Francia, Spagna e Grecia.