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Migranti, è “piena intesa” tra Italia – Francia – Germania: controlli e limitazioni per le Ong

Nel weekend, i ministri dell’Interno di Italia, Germania e Francia – Minniti, Collomb e De Maiziere – si sono incontrati a Parigi alla presenza del commissario Ue Avramopoulos per discutere della questione migranti. I ministri sarebbero arrivati a un accordo informale che mira a estendere i controlli sulle coste libiche e limitare la libertà di movimento delle ong straniere.
A cura di Charlotte Matteini
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Nonostante solo pochi giorni fa sia arrivata una risposta decisamente opposta da parte dell'Estonia, Stato Membro Ue che lo scorso primo luglio ha dato inizio al proprio semestre di presidenza europeo, il vertice tra Italia, Francia e Germania organizzato nel corso del week-end sembra invece aver dato risposte positive. "Piena intesa" tra i tre Stati Ue, hanno dichiarato i partecipanti al termine della riunione di due ore e mezza organizzata per discutere anticipatamente della questione migranti prima del vertice informale del prossimo 6 luglio, a Tallin. Tra i punti qualificanti della discussione la regolamentazione delle azioni e dei finanziamenti delle Ong e l'aumento dei fondi per consentire alla Libia il controllo delle coste, implementando una sorta di esternalizzazione della sorveglianza delle frontiere europee da parte del Paese africano. E poi, ancora, un rilancio del piano di ricollocamento dei migranti, riscrivendone i termini per permettere di sbarcare i barconi tratti in salvo in altri Paesi.

L'intesa è stata raggiunta durante una cena di lavoro organizzata a Parigi tra i ministri dell'Interno di Italia, Germania e Francia (Marco Minniti, Gérard Collomb e Thomas de Maiziere) e il commissario europeo Dimitris Avramapoulos. L'incontro era stato convocato per discutere di "un approccio coordinato e concertato" rispetto alla crisi migratoria nel Mediterraneo e "per vedere come poter meglio aiutare l'Italia", dopo l'ipotesi della chiusura dei porti italiani alle ong straniere formulata nei giorni scorsi dal Viminale.

Tra i vari punti dell'intesa raggiunta tra i tre Stati europei ci sarebbe la necessità di limitare la libertà di movimento delle navi delle Ong, vietandogli l'ingresso in acque libiche. Inoltre, le navi delle Organizzazioni non governative potranno spegnere il trasponder di bordo per la localizzazione e fare segnali luminosi; e la ‘regia' delle operazioni dovrebbe essere riportata sotto lo stretto controllo della Guardia Costiera. Le Ong, inoltre, potrebbero essere bloccate all'ingresso in porto qualora risultassero non essere in regola.

Per quanto riguarda il tema dei porti di destinazione delle navi di migranti salvate nel Mediterraneo, appare più complessa la possibilità di coinvolgere altri soggetti, come ad esempio Malta. Rispetto alla distribuzione dei migranti sul territorio europeo, l'Italia ha chiesto all'Europa impegni certi e alcune modifiche alle regole attuali: al momento, con le norme odierne, accedono alla relocation solo i richiedenti asilo di nazionalità con un tasso medio di riconoscimento pari o superiore al 75%. Una soglia troppo alta, che l'Italia chiede di rivedere al ribasso.

Al fine di dare maggiore sostegno all’Italia e contribuire a frenare i flussi migratori, i Paesi hanno convenuto le seguenti misure:

– Elaborare un codice di condotta per le ONG che dovrà essere redatto e presentato dall’Italia per migliorare il coordinamento con le organizzazioni che operano nel mare Mediterraneo.

– Rafforzare il sostegno alla Guardia Costiera libica aumentando le attività di addestramento e provvedendo ad un ulteriore supporto finanziario, per assicurare uno stretto monitoraggio delle attività.

– Fornire un maggiore sostegno all’OIM e all’UNHCR affinché i centri in Libia rispondano agli standard internazionali in termini di condizioni di vita e di diritti umani.

– Promuovere possibili e concrete opzioni per rafforzare i controlli alle frontiere meridionali della Libia al fine di frenare i flussi migratori irregolari in stretto coordinamento con i Paesi confinanti la Libia.

– Rafforzare la strategia europea sui rimpatri facendo pieno uso delle capacità fornite da Frontex. Avviare un riesame concordato e coordinato della politica dei visti nei confronti dei Paesi terzi al fine di incrementare i tassi di riammissione laddove necessario.

– Attuare pienamente e accelerare lo schema della relocation concordato a livello UE per rafforzare la riallocazione delle persone che necessitano di protezione.

Gentiloni: "Necessaria condivisione europea su questione migranti"

Commentando l'esito del vertice trilaterale, il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni ha dichiarato: "L'Italia intera è mobilitata nell'accoglienza dei migranti e chiede condivisione in questa opera, necessaria se l'Europa vuole mantenere fede ai propri principi, storia e civiltà e necessaria all'Italia per evitare che la situazione divenga insostenibile e alimenti reazioni ostili nel nostro tessuto sociale che finora ha reagito in modo esemplare dimostrando capacità di accoglienza e coesione. L'iniziativa italiana ha prodotto alcuni primi risultati e mi auguro che generino effetti concreti. L'Italia intera chiede condivisione europea sul tema dei migranti, che è necessaria se l'Europa vuole mantenere fede ai propri principi, alla propria storia, e alla propria civiltà".

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