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Migranti, approvato il codice di condotta per le Ong: ecco le nuove norme

Approvato dalla Commissione europea lo scorso 13 luglio, a breve entrerà in vigore il nuovo codice di condotta per le Ong che effettuano salvataggi in mare. Il provvedimento, voluto dal ministro dell’Interno Marco Minniti, contiene numerose norme e limitazioni che le organizzazioni non governative saranno tenute a rispettare.
A cura di Redazione
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Il nuovo codice di comportamento per le Ong è stato firmato a Bruxelles. Il documento che circola da giorni sul web è stato approvato ufficialmente e contiene regole ferree che organizzazioni umanitarie sono tenute a seguire. Diversamente non otterranno il permesso di attraccare nei porti italiani. Il documento, che lo scorso 13 luglio ha ottenuto il via libera dalla Commissione europea, contiene alcuni punti strategici che di fatto modificheranno il modus operandi delle ong nel Mediterraneo. Durante il weekend i tecnici del Viminale metteranno a punto i dettagli, e durante la prossima settimana il ministro Minniti vuole consultare le organizzazioni per raccogliere pareri.

"La Commissione Europea e l'Italia hanno avuto un incontro molto costruttivo a livello tecnico ieri su una bozza di codice di condotta per le Ong, che è stata preparata dalle autorità italiane. È un codice che ha il sostegno della Commissione, l'obiettivo è di fornire un chiaro insieme di regole per come le imbarcazioni private che portano a termine operazioni di ricerca e soccorso nel Mediterraneo e che operano e interagiscono con le operazioni marittime dell'Ue e con le autorità di altri Stati rivieraschi", ha dichiarato la portavoce della Commissione Europea per le Migrazioni, Natasha Bertaud. "

Il codice, lungo 5 pagine, comprende numerose nuove norme che le organizzazioni non governative che operano nel Mar Mediterraneo dovranno rispettare. Tra le varie norme introdotte dal provvedimento voluto dal ministro dell'Interno Marco Minniti si evidenzia il divieto di operare in acque libiche, il divieto di spegnere il trasponder di bordo, il divieto di "accendere le luci" per segnalare la presenza in mare e il divieto anche di fare telefonate per "facilitare la partenza e l'imbarco di imbarcazioni con a bordo migranti".

Inoltre, il nuovo codice di comportamento per le Ong prevede l'impegno a notificare subito alle autorità italiane le operazioni di soccorso avvenute, a non effettuare trasbordi da una barca all'altra. Le ong, inoltre, dovranno essere disponibili ad accettare a bordo ufficiali della polizia italiana e a dichiarare le proprie fonti di finanziamento. Infine, il provvedimento vincola le ong a "cooperare lealmente con le autorità italiane fornendo materiale investigativo, qualora richiesto, e a recuperare il motore di bordo delle imbarcazioni su cui si interviene".

Con l'approvazione da parte di Bruxelles, dunque, le organizzazioni non governative avranno una settimana di tempo per dichiarare le proprie intenzioni, ovvero se aderire o meno alle nuove norme. Chi non aderirà al nuovo codice potrà essere oggetto di "ispezioni di sicurezza, richieste di produrre adeguate certificazioni o anche il rifiuto a sbarcare nei porti nazionali in situazioni di non emergenza"e l'indisponibilità ad accettare le nuove regole verrà comunicata alle autorità competenti del Paese di provenienza delle Ong.

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